22 marzo 2005

fino al 30.III.2005 Marco Colazzo Palermo, Francesco Pantaleone ArteContemporanea

 
Piccoli personaggi straniati, sospesi, fragili. Al centro di sfondi densi di materia cromatica. Creature aliene, arrivate da chissà quale memoria. Miraggi grotteschi in uno stato di solitudine inquieta. Che provano a raccontare qualcosa di sé…

di

Pensare oggi a una pittura innovativa, spregiudicata, “sovversiva” risulta quanto mai difficile. O piuttosto è fuorviante, non è la direzione giusta. Ci si potrebbe accontentare di una pittura buona, sapiente, efficace. Ma anche lì resta un certo retrogusto insipido. Dovrebbe invece la pittura continuare a essere radicale, incisiva, tagliente, immersa nella superficie cava della contemporaneità, nel suo tessuto denso, intricato, (dis)piegato. Testimone e interprete del tempo, come tutta l’arte dovrebbe essere.
Ci prova, Marco Colazzo, a scegliere ancora la pittura, e a leggere le cose attraverso di essa. Ci prova a non abbandonare quel gusto succoso per il colore, la materia, l’immagine calda, viva. Certo, non è chiarissima la direzione, appunto. Mentre si tenta di rintracciare una traiettoria, di cogliere un’immagine ben definita che giunga da tanta passione pittoricamente infusa.
Colazzo si ritaglia la sua dimensione surreale, sospesa eppure vigorosa, ironica, corposa. Sceglie il colore, innanzitutto, steso su fondi attraversati da reticoli spessi, pennellate gestuali con cui tessere una maglia indistinta, un fondo neutro di energia. Qui si stagliano immobili, al centro della tela, strane figurine, oggetti non identificati prelevati da un immaginario infantile, affondati in una specie di ansietà liquida, onirica. Burattini senza fili, pagliacci, vecchie bambole… C’è una genuinità ludica e insieme amara in queste immagini che aspirano a un lirismo non raggiunto, soppiantato da un certo umore grottesco. La levitazione precaria, la sospensione –le figurine sono lì lì per capovolgersi come creature digitali su un piano immateriale– accentuano la dose di inquietudine. Teatrini non-umani, quelli di Colazzo, in cui il disagio è affidato a piccoli personaggi alieni -appartenuti a un altro tempo, a un’altra storia, a un altro spazio- che in un autismo inerme guardano sé stessi, muti, ripiegandosi sulla propria buffa condizione di isolamento, di inadeguatezza.
marco colazzo
Non seduce però questo mistero, né questo silenzio. Forse davvero troppo poco riguarda il mondo, le cose, chi lo osserva. Nemmeno di intimismo si potrebbe parlare. Manca forse una via dischiusa con decisione, una formula davvero consapevole, un segno efficace: resta la sensazione di un pretesto non chiaro, l’assenza di uno sguardo sufficientemente violento, aperto. E l’impossibilità di consegnare la pittura a una autentica immanenza immaginativa.

helga marsala




Marco Colazzo
Palermo, Francesco Pantaleone ArteContemporanea – Via Garraffello, 25
orari: giovedì, h. 16.00/20.00, e su appuntamento.
info: +39 091 332482; +39 091 326393; +39 339 8464500
fpartecontemporanea@tin.it 
www.fpac.it


[exibart]

32 Commenti

  1. se helga non è rimasta sedotta dal mistero della pittura di Marco Colazzo è un problema suo. Personalmente ho trovato la mostra di un fascino atavico che raramente ho provato negli ultimi tempi. Realismo ed astrazione che si scambiano ruoli ed interpretazioni all’interno della stessa tela e un’eleganza sdrucita di grande impatto. Il mio consiglio, se vi capita di passare da Palermo, è di fare un salto da Francesco Pantaleone per vederli con i vostri occhi questi quadri. Poi ci dite.

  2. buono anno a tutti.
    secondo helga marsala ha rotto il cazzo. o mi sbaglio.qui mi suggeriscono che non mi sbaglio ,
    e poi che scrive queste cagate sulla pittura
    “Pensare oggi a una pittura innovativa, spregiudicata, “sovversiva” risulta quanto mai difficile.” helga marsala
    ma tu che cosa ne sai della pittura , sei forse un quadro?
    ma perche invece di scrivere cose sui artisti non ti fai ingravidare da qualcuno , magari da un pittore …tanto n’paliaimu sutti aitisti

    cordiali saluti
    la mafia

  3. Ma nell’ Italia artistica è proibito muovere delle critiche a qualcuno o a qualcosa? La recensione mi pare sincera e non mossa da intenti diffamatori. O l’incensamento totale o niente? Siamo davvero un paese equilibrato.

  4. LETTERA DEI SACCARDI ALLA COMUNITA’ ARTISTICA PALERMITANA MONDIALE .

    ORMAI E A TUTTI CHIARISSIMO CHE SINGOLI O GRUPPI SCONOSCIUTI. SI SPACCIANO NELLA RETE TELEMATICA COME LABORATORIOSACCARDI.
    LA COSA A NOI HA SEMPRE FATTO PIACERE MA INSULTARE UNA PERSONA CHE NON CENTRA NIENTE CON IL NOSTRO LAVORO ,MI SEMBRA UN PO’ SQUALLIDO .
    IL LABORATORIO SACCARDI AL COMPLETO SI DISSOCIA DEL COMMENTO RILASCIATO SU CODESTO SITO , E INVITA LA COMUNITA’ ARTISTICA PALERMITANA MONDIALE DI INFORMARCI SU EVENTUALI NOTIZIE DEGLI AGGRESSORI TELEMATICI MITOMANI CHE IMPUNEMENTE CI FANNO FARE FIGURE DI MERDA ANCHE CON I NOSTRI AMICI .

    COLGO L’OCCASIONE PER FARVI GLI AGURI DI BUON 1974 E VI SALUTIAMO BACI

    ALBERT SACCARDI
    QUESTO MESSAGGIO SI AUTODISTRUGGERA IN DUE CLICK E DIVENTERA’ UN COOCKIE PORNO…………………………

  5. hai mitomani che si spacciano per noi, usando la nostra imeil voglio dire: che siamo contententi che ci sono loro che si esprimono per noi in diversi campi dalla pittura all’astronomia fino alla gastro entereologia…ma che comunque non siamo noi ad esprimere questi pareri…perche lab. saccardi di pareri ne esprime ben pochi…i pareri noi li lasciamo ai nosti amici mitomani ed a voi gente comune e della porta accanto che và in televisione…ora scusate che vado a seguire amici di maria defilippi…un bacio ad elga alla cui una leccata la darei. ciao elga. smentisco tutto di quì sopra.

  6. Vivo a Napoli ma per lavoro vengo spesso a Palermo,dove la galleria Pantaleone è una tappa fissa.
    A differenza di quanto ne dica la “critica” trovo i lavori di Colazzo molto sovversivi.
    Sto seriamente pensando di acquistarne uno.

  7. Il lavoro di Colazzo mi sembra interessante, e la critica di Helga mi sembra perfetta (associata alle immagini mi ha dato delle solide sensazioni), peró non sono daccordo con le ultime 4 righe. Per quanto riguarda il “sovversivo” direi che nulla oggi lo é… forse Bambi… GW Bush… o Mary Poppins…

  8. Gentilissimo signor c.h.i.u.s.i.n.o., era esattamente quello che intendevo dire. Pensare a qualcosa di “sovversivo” non è propriamente “difficile”, ma è piuttosto “fuorviante”. Non è la direzione giusta. Mi pare chiara come affermazione: non si tratta di una critica alla pittura o di un’accusa di debolezza della medesima, anzi. Detesto chi si inventa ciclicamente la morte di un qualche linguaggio. Falsi allarmi, sempre.
    La discriminante allora – una delle discriminanti – non sta nella novità (cerchiamo sempre, inconsciamente, qualcosa che ci appaia come nuovo, è quasi un vizio, una compulsione… in partenza disattesa), bensì, forse, in quello zeitgeist cui accennavo all’inizio…
    Iva Zanicchi For President è davvero sovversiva, concordo.

    Le ultime quattro righe… beh, certe percezioni sono davvero troppo soggettive. Qualcuno scorge la debolezza, là dove qualcun altro ha intravisto la forza. In virtù di tale sacrosanta “differenza”, sarebbe auspicabile un confronto sereno e lucido, fatto di parole e idee. E di rispetto.

    La scrittura è uno spazio di pensiero aperto, tra chi legge e chi mette in fila parole. Occorre saperlo riempire quello spazio. Mi rammarico solo di certe volgarità.

  9. rivolgendomi al presunto laboratoriosaccardi@yahoo.it, una sola parola: oddio! “helga non puoi parlare di quadri”, “noi pittori siamo così sensibili”. un bel paese l’italia dove la critica d’arte dovrebbe a parere di molti solo lenire e vaselinare. helga ha mosso i propri neuroni e ciò infastidisce. mah, chi non è d’accordo può andare a tagliarsi un orecchio, così magari gli offrono una personale senza dover pagare dazi…

  10. MI DISPIACE TROPPO PER QUELLO CHE è SUCCESSO AL LABORATORIO SACCARDI, PERò PRIMA DI DARE LA VOSTRA PASSWORD A SCONOSCIUTI PENSATECI DUE O TRE VOLTE, C’è UN SACCO DI GENTE CHE VI VUOLE MALE UNO FRA TUTTI ANDREA BUGLISI, MOLTI HANNO SCRITTO DELLE COSE TERRIBBILI SU QUELLA POVERETTA DI TERRY SCHIAVO FIRMANDOSI CON IL VOSTRO NOME. QUANDO SI DICE, ESSERE TUTTI SIGNIFICA NON ESSERE NESSUNO, UN BACIO AD HELGA A PANTALEONE E AI PICCOLI SACCARDI CHE DELL’ARTE, E DELLE SUE INSIDIE CONOSCONO POCO. I QUADRI DI COLAZZO SONO BELLI.

  11. un’altro evento …..un’altra mostra …e non succede nulla…la “stampa” palermitana snobba o attacca in silenzio l’operato pantaleonetico?
    si raccontava di molti giornalisti trotterellanti per palermo…alcuni republicani…altri celestini…ma nulla sono forse rimasti senza inchiostro?…o preferiscono scrivere per le boiate cn artisti pintanti di vuccirie o di geni ormai tristemente estinti….!
    cmq e’ triste sapere che si e’ soli , invidiati,e per nulla simpatici al potere di stampa.
    che ormai di mestire buffone si camuffa!
    buon lavoro agli artisti quelli veri…che mi fanno ancora…dire ” I LOVE YOU & MERDA MALEDETTA.

  12. MESSAGGIO PROMOZIONALE………………

    Salve sciocchini
    My names is Paulo Palazzo sono il produttore cinematografico dell’eccellentissimo Laboratorio saccardi il gruppo calcistico tanto odiato e amato che infervora nei circuiti artistici nazionalmondialiextraplanetari palermitani.
    Vi informo che presto in tutti i s.e.r.t. delle maggiori citta del pianeta uscira’ il dvd completo rimasterizzato e disinfettato del lab saccardi .con tutti i vidii del lab.girati da il grande maestro Pier Antonio Caffi.
    Se aquistate il dvd ricerete in omaggio un pezzo di pelle di Jean-Michel Basquiat con tanto di autogafa e il fac-simile dell’orecchio di faruk kassan in gomma messicana.
    Miei cari schiocchini come siete pimpanti .
    Colgo l’occasione di annunciarvi che siamo sulle tracce del mitomane pazzerello . i nostri informatori in questo momento stanno raccogliendo notizie nei bassi fondi della citta’(praticamente ovunque) presto si sapra’ la sua identita’ e se appartiene a qualche organizzazione terroristica artistica.
    Colgo ancora l’occasione per chiedere ufficialmente la mano di HELGA MARSALA la critica piu’ parziale e bona della mia citta’

    W PALERMO SANTA ROSALIA ED HELGA MARSALA

    UN BACIONE A TUTTI DALLA PAULO PALAZZO CINEMA

    PS: NON SCRIVETE CATTIVERIE SU NESSUNO E PECCATO .

    PPS :QUESTO COMMENTO SI TRASFORMERA’ TRA UN SECONDO IN UN CAVALLO E VI INSEGUIRA TUTTA LA NOTTE DENTRO CASA VOSTRA.

  13. Certo che siamo messi proprio male. Esiste davvero molta gente insana di mente al mondo (pero pare che a Palermo ci sia un “raduno” per adesso), il problema é quest’odio dietro ste parole mi da pena e un poco di rabbia. Un vero peccato per la piazza palermitana in generale a mio parere. Buon lavoro a chi fatica veramente per migliorarsi.

  14. Personalmente ritengo Marco Colazzo uno dei migliori pittori italiani, comunque, con tutto il rispetto per Helga Marsala, anche se la sua pittura può non piacere, non mi pare corretto scrivere che nel suo lavoro “manca forse una via dischiusa con decisione, una formula davvero consapevole, un segno efficace: resta la sensazione di un pretesto non chiaro, l’assenza di uno sguardo sufficientemente violento, aperto”. Le opere di questa mostra sono una stretta conseguenza e una validissima prosecuzione dei lavori degli anni Novanta di Colazzo, che considero tra le più forti riflessioni sulla violenza dell’arte di quel momento, opere che tra l’altro vantano un’eccezionale qualità pittorica, come del resto accade nei quadri di questa mostra.
    Credo che una più ampia conoscenza del lavoro di Colazzo non avrebbe fatto male a questa recensione. E poi mi chiedo cosa significhi “immanenza immaginaria”…, cordialmente, LC

  15. anche nella mia pittura mancava forse una via dischiusa con decisione, una formula davvero consapevole, un segno efficace: restava la sensazione di un pretesto non chiaro, l’assenza di uno sguardo sufficientemente violento, aperto

  16. Scusate mi posso intromettere? sono anche io come voi un amante dell’hard soprattutto quello contemporaneo. Mi chiamo Nino per gli amici miticonino e siccome sono tifoso della roma gli amici mi chiamano ermitico. Bello questo quadro col pagliaccio ma che centra con l’hard.

  17. bastardi tutti, non avete combinato più niente di divertente, contro tutti i pronostici, ma la gara di chi è il più bastardo di tutti se la è agiudicata giuseppe borgia del laboratorio saccardi, l’ho incontrato ieri con gianluca, il simpatico amico di via oreto e, oltre a spararmi un sacco di cazzate, mi ha insultato dicendomi fenderò la tua mistilla al posto dei tuoi genitasi morbidi….. e poi è andato via. e adesso per un pò di polemiche, adalberto abbate frocio.

  18. dear cdrohlinge,
    non toccarmi Adalberto, Giuseppe e Gianlucca che ci pienso io a tocarli tutti, che ci piace.
    Evviva il Colazzone

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui