28 ottobre 2005

resoconti Nico Vascellari – A great circle #4

 
Video e performance a bordo di un pullman granturismo. Succede a Roma, in una serata di ottobre. Attesa, curiosità, impressioni e riflessioni. Breve cronaca di un tour cittadino. Con un piccolo grande errore...

di

Che piacere salire su un pullman granturismo! Pare proprio di stare in aereo: ci sono i sedili, lo stretto corridoio centrale, l’atmosfera ovattata fatta di morbidi poggiatesta. Persino l’odore è quello. E’ un po’ un aereo fatto apposta per non decollare, per godersi tutta intera la realtà –che sta oltre quei vetri come dentro un barattolo– senza doverci avere a che fare. Ci si siede su una di quelle poltrone che nemmeno i barbieri di una volta, e da lassù si osserva comodamente ciò che sta fuori. E magari si finisce per capirci qualcosa di più.
Così, quando l’operazione di cui trattasi (A great circle #4, di Nico Vascellari) consiste nel provocare nello sguardo del pubblico –che per l’occasione è anche equipaggio– una qualche divaricazione/fusione tra ciò che incontrerà strada facendo (la città, questa sconosciuta) e ciò che invece accadrà a bordo del pullman, allora c’è curiosità anche tra gli addetti ai lavori più smaliziati. Lo stesso comunicato stampa, d’altronde, arrischiava il più fervido dei crocevia semantici: “il pubblico verrà trasportato in una dimensione surreale”. Trasportato, per l’appunto. Grazie a un video e a una performance, a contatto con quella grazia malsana –l’apollineo in salsa dionisiaca: a quando un saggio sul tema?– di cui il giovane performer è interprete degnissimo. Ma anche –e, anzi soprattutto– attraverso la scelta di utilizzare, almeno stavolta, un mezzo di trasporto vero e proprio. Che in quanto tale ha le ruote, un autista e tutto il resto. E che, eccoci al punto, i suoi occupanti deve pur trasportarli da qualche parte.
Nico Vascellari - A Great Circle #4 Roma, 6 ottobre 2005
Infatti i conti non tornano, ahinoi. E non tornano proprio per questo, perché anche un pullman che profuma come un aereo ha il suo bell’itinerario da dover disegnare. Perché è importante dove si decide di trasportarlo, quel pubblico di appassionati che finge di essere in gita. Insomma, era proprio il caso? Era proprio il caso di regalare a chi c’era l’occasione irripetibile di un city sightseeing postmoderno nella Roma più grottesca, quella della Dolce Vita che fu, fino a vedersela comparire in tutta la sua spettacolare mestizia come in un videogame dal sapore wagneriano? Anziché rintracciare un più congeniale pattern mobile da generic city , era proprio il caso di inscenare cinerama boschivi psycho-folk sullo sfondo di una strada che è –lei sì– stralunata sul serio? Era proprio il caso, caro Nico, di accompagnare noi romani in quello spicchio di Roma dove ogni volta ci stupiamo di non capitare mai, nemmeno per un caffè? Era proprio il caso di mostrarcele dall’alto, quelle verande dove serpeggiano solerti camerieri in livrea intorno ai (pochi, pochissimi) turisti di passaggio, quelle stanze all’aperto più improbabili delle tue stesse location scintillanti di muschio?
Nico Vascellari - A Great Circle #4 Roma, 6 ottobre 2005
Confessiamolo pure. Non ci siamo proprio riusciti, da bravi flâneur, a distogliere lo sguardo dai finestroni puntati wide screen su strada. Neppure per un momento, e benché ci fossimo mascherati da giapponesi in vacanza. Caro Nico, quella sera dovevi proprio portarci in via Veneto?

pericle guaglianone


Nico Vascellari – A Great Circle #4
Roma, 6 ottobre 2005- Evento organizzato da Monitor video&contemporary art in collaborazione con Produzioni Nero – www.monitoronline.org


[exibart]

38 Commenti

  1. se andate avanti a spalleggiarlo cosi’ questo finisce per credere di fare arte. Non capisco se attraverso ‘sto ragazzo volete saggiare la vostra potenza di rivista…
    Santiago Sierra noleggio’ un autobus e scarico’ gli incuriositi nei suburbi di una metropoli centroamericana. Uno (Vascellari)peggio dell’altro (Sierra). Prendere le distanze dai comunicatori con aria di sociologi falliti. Costanzo show.

  2. mi chiedo -e non è la prima volta- se almeno il 10% di quelli che commentano le recensioni le leggano davvero prima, e se sappiano addirittura leggere. Le magnifiche e progressive sorti di internet, eh?

  3. Stroncatura ? Spalleggiare ? A me questo non sembra nemmeno un articolo. Mi sembra avesse davvero poca importanza dove l’autobus fosse diretto rispetto alla bellezza del video e la potenza della performance. Continuate a mangiare polvere

  4. Ho visto la performance di Vascellari allo Spazio Lima e mi é sembrato un’artista molto attento ai dettagli. Se non avesse voluto che voi guardaste fuori magari avrebbe potuto chiudere le tende, no ?
    A Roma non c’ero ma a Milano è stato uno spettacolo straordinario.

  5. a me più che altro sembra un lavoro confuso. come tutti quelli di nico vascellari. non mi sembra che sia un artista particolarmente attento ai particolari. in ogni suo lavoro ci sono dei piccoli errori che gravano poi sulla riuscita di esso. non si capisce dove vuole arrivare, cosa stia cercando di dire, se sta cercando di dire qualcosa o se cerca solo, di volta in volta, di stupire con “effetti speciali” il pubblico. e devo dire che ci riesce molto bene. perchè in fondo basta far parlare di sè che nel mondo dell’arte (ma non era quello dello spettacolo???) si è già fatto tutto ciò che si deve.
    forse siamo noi gli stupidi a non capire il lavoro di nico vascellari perchè è “troppo innovativo” e ci sembra una cretinata. del resto all’inizio le grandi innvovazioni sono da sempre state abbracciate con molta diffidenza.

    e forse che l’arte stia andando proprio lì? a parlare solo di cretinate., alleggerita di tutto il concettualismo dei decenni passati? (dove andremo a finire, poveri noi?)

    il punto è : riuscirà il nostro nico a dire qualcosa o dovremo continuare di accontentarci delle sue trovate da baraccone?

    aspetto la risposta di qualcuno che sappia illuminarmi sul significato dei lavori di vascellari, magari Kapo o Roberto da roma. francesco d’assisi o leonardo da vinci.

    e sono pronto a sentirmi dire che non è assolutamente necessario voler dire qualcosa con un lavoro. in un’epoca in cui john bock viene osannato c’è da aspettarsi che non si cerchi più alcun significato.
    in un’epoca in cui neppure i critici d’arte sanno cosa stanno scrivendo ma si ostinano a voler trovare dei significati anche quando è inutile cercarne (qualcuno sarebbe così gentile da spiegarmi anche il lavoro di micol assaël?).

    che senso aveva esporre un video/film che contiene estratti di vecchie performance su un pullman che accompagnava il pubblico per le belle vie di roma il tutto contornato da una nuova performance ? dov’è il link tra un video girato nei boschi, in una galleria e in un museo, una performance con il suo gruppo e le strade di roma? perchè la prossima volta non fa anche un banchetto finale a base di spinaci invitando un gruppo di sacerdoti a ballare la polca mentre recitano le battute di heidi ??

    disincantato e probabilmente ottuso,
    Lorenzo Mantelli

  6. Carissimo Lorenzo Mantelli,
    quando trovo qualcuno che, come te, fa commenti interessanti penso: “…allora non sono tutti posseduti…”.
    Definitivamente potremmo essere amici!!!

  7. Bravo bel commento.
    Dico sul serio, hai centrato i mille dubbi che ho anchio relativamente a tanti artisti in circolazione, (vedi Micol Assael). io ho cercato di interpretare il suo lavoro ma non ci sono riuscito.
    I critici poi non ci aiutano affatto. ad un lavoro difficile affiancono spesso e volentieri testi ancora più difficili, per pochi eletti, se possono definirsi “eletti”.
    Il discorso per Nico, credo che cambi. Ad esempio la performance (anche se non è il mio mezzo preferito di arte!!) di Trento è stata molto bella (attenzione, da quello che ho letto e visto – 30 secondi). E’ riuscito a dare uno spaccato della famiglia italiana – logicamente il suo spaccato – in un modo diverso, nuovo, forzato al punto giusto, dava però il senso della sua storia.

    Io, personalmente sul pulman, non ho mai guardato fuori dal finestrino. Ero attento al binomio video-Nico. Si creava sempre un parallelo tra le due cose. Il pulman? credo un mezzo itinerante come il suo progetto “Great Circle”. Non credo che il mezzo fosse centrale nel suo intento. Almeno credo.
    Spero però di incontrare più spesso questi artisti al contrario di quelli troppo concettuali, minimalisti quasi astrusi a volte.
    Kapo

  8. Se è vero quel che si dice in giro del lavoro di Micol Assael leggerete su Exibart una stroncatura a breve che questa su Vascellari sarà roba da educande!

  9. ma tu Kapo parli ancora? Dopo che hai scritto che sto cesso è uno degli artisti piu’ innovativi degli ultimi anni direi che hai già dato no?

  10. io non credo che ci siano testi “difficili”.
    credo piuttosto che la maggior parte dei critici, semplicemente, non sia capace di scrivere, allora cercano di confonderci con citazioni, paroloni e idee astratte (se mi è concesso dirlo – in “seghe mentali” aggiunte a quelle degli artisti, non bastano già le loro?).

    soffermandosi a leggere ti assicuro che chiunque si rende conto delle infinite baggianate che siamo “costretti” a leggere su comunicati, cataloghi e recensioni.
    ma il probema, prima della capacità di scrivere sta nella comprensione. io capisco che il lavoro del critico d’arte non sia un lavoro semplice, ma è proprio necessario dover dire qualcosa sempre e comunque?

    perchè difendere a spada tratta un lavoro che non dice nulla? perchè sovraccaricare con idee “grottesche” un lavoro magari forte di suo ma che con quelle parole risulta poi privato della sua leggerezza? (non mi sto riferendo al lavoro in questione, sono domande più generiche, forse retoriche)
    preferisco decisamente una scrittura semplice e che in qualche modo ‘trascenda’.

    a proposito di vascellari invece mi trovo d’accordo con il re-censore.
    se come dici tu, Kapo, “Non credo che il mezzo fosse centrale nel suo intento” allora perchè fare un tragitto tanto “importante”? ma soprattutto, ancora una volta, perchè su un pullman ?

    Reginald,
    più che una recensione stroncatura su exibart in merito al lavoro della assaël sarebbe interessante fare una chiaccherata con Bonami o con chi fa finta di capire di cosa stia parlando..

    e con questo direi che abbiamo già dato a vascellari il suo contentino, tanti commenti sulla sua “opera” !

    F.

  11. 1995
    “Photomontage,” Le Consortium, Dijon, France
    Kwangju Biennial, Kwangju, Korea
    “Caravanserraglio,” Ex Aurum, Pescara, Italy
    “Le Labyrinthe Moral,” Le Consortium, Dijon, France
    “La Collezione,” Castello di Rivoli, Turin, Italy

    e questo direi che dovrebbe bastarci per capire quanto kapo se ne intenda di arte contemporanea !
    à Kapo..ma ci faccia il piacere…
    se non sai ste cose base chi vuoi che ti creda quando dici che vascellari è innovativo?
    sei fermo all’età della pietra !

  12. Vedi che non hai inteso! Lo sapevo….
    Sei il solito saccente. hai scopiazzato il cv e lo hai copiato paro paro.
    Intendevo dire che artisti del genere hanno sempre creato queste discussioni. Mi sembra che tre pagine di commentii su una performance, non tutti sono capaci di averla……(per di più a 28 anni)
    Per il Maestro, da quello che non capisce l’arte contemporanea.
    ciao

  13. Questo è odio puro sdegno disprezzo vomito sputato schifo esternato non sono commenti (positivi), sai ci sono altri modi per fare parlare di sè kapa de cazz.. basta comprare una rivoltella ammazzare 5 o 6 persone di fila poi accendere uno stereo e mettersi a ballare in mezzo alla strada, sai quanta gente dopo parla di te? Diventi l’idolo perpetuo di Vespa e Costanzo, per il tuo piccolo cervello un grande insomma, sai dopo tutti parlano di te… una conquista e a soli 20 anni..

  14. Vascellari e’ secondo me uno dei migliori artisti al momento. Il lavoro che ha presentato per la Fondazione Ratti e’ tra i più belli e completi usciti da quel corso, la performance di Trento e’ stata brillante , A Great Circle # 5 allo Spazio Lima purissima.
    A me sembra piuttosto che questo recensore dovrebbe imparare il suo mestiere e a scrivere. Della performance non dice nulla, del video nemmeno. Cioè non parla del lavoro ma del tragitto che a lui non e’ piaciuto. Io ho sentito riferire un gran bene anche di quella performance.

  15. Strano che ne hai sentito riferire bene solo tu Michela , i commenti sul forum bastano e avanzano, se te lo scopi siamo felici per te ma il tuo amore è poca cosa

  16. Magari potessi scoparmi Vascellari.
    I commenti su questo forum sono di persone che la performance a Roma non l’hanno vista dato che sulla corriera si entrava al massimo in 50/60 persone. Dallo Spazio Lima io ho visto andare via praticamente tutti entusiasti. A Trento la più felice sembrava Marina Abramovic che di arte credo ne sappia più di tutti noi.

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