04 luglio 2006

E’ morta a Milano Anna Castelli Ferrieri, architetto e designer, fondatrice della Kartell

 

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Anna Castelli Ferrieri, architetto e designer, già redattore capo di Casabella-Continuità, medaglia d’oro alla VIII Triennale di Milano, è morta a Milano lo scorso 22 giugno. Nata a Milano nel 1920, fu un membro di quel gruppo di architetti e designer milanesi che vantava personaggi come Pier Giacomo e Achille Castiglioni, Gae Aulenti, Ettore Sottsass, Joe Colombo. Nel 1943 fu tra le prime donne a laurearsi in Architettura al Politecnico di Milano, per poi associarsi a Ignazio Gardella dal 1959 al 1973. Fra le sue opere più note la sede della Kartell -azienda che aveva fondato con il marito Giulio Castelli, nota per la sua attenzione alla qualità progettuale e realizzativa dei suoi prodotti-, e nel 1976 ne era divenuta responsabile del design. Dal 1984 al 1986 era stata docente al Politecnico di Milano, e dal 1985 insegnava alla Domus Academy.

[exibart]

1 commento

  1. Frequentavo durante il terzo o forse il quarto anno della facoltà di Architettura, un corso, in cui fu programmata la visita alla fabbrica appena fuori città, accompagnati dall’architetto Anna Castelli Ferrieri.
    Un gruppo sparuto di studenti (me tra loro) si recò lì in auto, una Lancia Thema di nuova produzione con alla guida proprio lei: Annna Castelli.
    Ricordo durante il tragitto in autostrada, che s’illuminarono d’imporvviso alcune spie sul cruscotto.
    Lei comincio a fissare quelle luci per comprenderne la comunicazione in abbinamento ai segni grafici di non semplice lettura.
    Sedevo dietro con altri tre studenti; quello davanti, visto il clima di panico che si avvertiva per la distolta attenzione dell’architetto dal mantenere la vettura in carreggiata, prese prontamente il libretto delle istruzioni dal bauletto, e si prodigò nella lettura di traduzione dei simboli.
    Per niente rassicurante dopo che finalmente l’arcano dei segni grafici fu svelato, poiché la vettura comunicava un probabile abbandono delle sue facoltà nel bel mezzo della pianura padana.
    Anna Castelli era una donna strana, che sorprendeva per l’innocenza di alcuni suoi limiti, come riscontrammo in quella circostanziata situazione, di un designer che non capiva le icone della sua fiammante vettura; era una persona umile, tanto da non formalizzarsi a parlare con quattro squattrinati sognatori professionisti e condividere con loro una passeggiata senza vanto né presunzione di orgoglio.
    Anna Castelli era una donna umana.
    La ricordo come una vicina di banco, una premurosa parente. Capita d’incontrare aquile che volano basso.

    Angelo Errico

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