14 luglio 2006

arteatro_contaminazioni Conferenza muta

 
Sotto il segno dell’instabilità. Visioni sonore diventano esperienza concreta. Un ascolto collettivo, un dj set e un dialogo sonoro tra due consolle generatrici di suono. Appositamente progettate per il Festival di Filosofia di Roma…

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Nasce a Roma il Festival Internazionale della Filosofia, promosso dalla Fondazione Musica per Roma, a cura dell’Associazione Culturale Multiversum e della rivista MicroMega. Le quattro giornate del festival, presso l’Auditorium Parco della Musica, sono state costellate da iniziative di varia natura: tra tavole rotonde ed eventi musicali, la manifestazione si è conclusa con Conferenza muta, performance dialogica e sonora di Romeo Castellucci e Letizia Renzini. Tema di questa prima edizione è l’Instabilità declinata in ogni suo aspetto filosofico, sociologico, artistico, politico. La scelta è caduta su questa parola-chiave evocativa ed aggregante, capace di fare interagire la riflessione filosofica con altri ambiti del sapere e dell’esperienza. L’instabilità come sentimento generale d’insicurezza, che unisce e allo stesso tempo divide, alimentando conflitti e diaspore. Sotto questo termine, inoltre, si nasconde la questione dell’identità individuale e collettiva, il disagio, l’incertezza, la precarietà e insieme le forme instabili della razionalità scientifica, che coincidono con le nuove dimensioni dell’esperienza estetica. Tutto questo spinge all’incontro teorici del pensiero ed artisti, facendo uscire la filosofie dalle stanze accademiche, fino ad arrivare sulla scena.
Romeo Castellucci, fondatore e regista della Societas Raffaello Sanzio, forte della sua esperienza visionaria e della sua lunga ricerca teatrale, con Letizia Renzini, critico, video-artista, musicista e performer, hanno creato, appositamente per questo evento, un esperimento di ascolto collettivo capace di coinvolgere il pubblico nel dialogo sonoro tra due consolle. Tenendo presente il filo condutture del festival, agli spettatori viene fornita una mascherina che oscura completamente il campo visivo. Chiudere l’individuo in uno stato di cecità forzato significa voler esortare le facoltà del pensiero, far capire come questo viva di vita propria, indurre all’esperienza diretta di come la mente crei immagini e oggetti che, seppure intangibili, Conferenza muta possono essere percepiti come reali. La vita psichica è resa dinamica, indefinita, in continuo movimento e ogni percezione esterna viene facilmente incamerata, filtrata e ricomposta. Attraverso suoni, elaborazioni complesse di rumori, registrazioni che si sovrappongono e si confondono, vibrano traiettorie percettive. Scatti, trasalimenti repentini da quiete a caos, riposanti tracce metalliche cedono il posto a frastuoni assordanti, a volte inquietanti. All’instabilità sonica corrisponde l’instabilità della nostra percezione, costretta a saltare da un luogo all’altro, da una situazione all’altra. Ricordi riaffiorano e diventano… la calda voce di Marilyn Monroe, un temporale estivo, il latrato di un cane in corsa, cavalli al galoppo, musiche arabe, dolci ninne nanne, esplosioni di bombe, salotti da talk show, canti gregoriani e angoscianti riti satanici. Un paesaggio visionario/uditivo e ancora di più. Quello di Castellucci può essere considerato un tentativo artistico che prende forma nell’ascoltatore partecipante. Allora Conferenza muta. “Conferenza” perché mette in comunicazione voci esterne e sentimenti interni, immaginabile ed immaginato; “muta” perché priva di un senso logico che produca un discorso assoluto, ma fatta di espressioni e frammenti instabili e sconnessi.

link correlati
www.auditorium.com
www.romafilosofia.it
www.raffaellosanzio.org

paola delfino
spettacolo visto il 14 maggio 2006


I° Festival Internazionale della Filosofia di Roma: Instabilità (11 al 14 maggio 2006)
Conferenza muta
Performance sonora
Di e con: Romeo Castellucci vs. Letizia Renzini
e-mail:
info@raffaellosanzio.org

[exibart]

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