20 ottobre 2006

fino al 4.II.2007 Matisse e Bonnard. Viva la pittura! Roma, Complesso del Vittoriano

 
Due grandi maestri francesi a confronto. Ma l'omaggio manca clamorosamente il bersaglio, malgrado l'attenta selezione delle opere. Per una mostra sin troppo “da manuale”...

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Per chi senta il bisogno dell’appendice espositiva di un manuale di storia dell’arte, l’occasione è perfetta. La mostra al Vittoriano, che presenta, uno accanto all’altro, il lavoro di Pierre Bonnard (Fontenay-aux-roses, 1867, Le Cannet, 1947) e quello di Henri Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 1869, Nizza, 1954) è l’apoteosi dello storicismo.
Lo spunto si basa sull’idea che i due pittori, vicini per età, studi e influenze artistiche, abbiano intrapreso un percorso creativo in qualche modo parallelo, anche lì dove diverge per dei valori formali e di ricerca. Eppure, la sensazione che emerge dalla visita è quella di una stonatura. La percezione dell’errore di fondo di questo assunto si fa manifesta man mano che si procede fra le sale. L’alternarsi delle tele dei due maestri all’inizio del percorso rivela un andamento in partenza fluido, certo un po’ pedante, ma che accompagna lo spettatore senza grandi scarti. I primi lavori in effetti viaggiano un po’ sullo stesso binario, anche se sin da subito lo stile netto e deciso di Matisse lascia il segno.
Andando avanti però le cose cambiano. Matisse comincia ad affrontare la modernità con piglio da protagonista e cavalca l’onda con una maestria e una consapevolezza straordinarie. Bonnard, invece, letteralmente si arrende, fino a rinchiudersi nella sua casa a Le Cannet, in Provenza, dedicandosi ad una pittura sempre più introspettiva e lontana dagli echi del contemporaneo. E se è vero che anche Bonnard fu poi riscoperto dagli artisti americani degli anni ’50 e ’60 -i vichiani corsi e ricorsi storici hanno il loro peso anche nella storia dell’arte- ciò significa poco di fronte alla testualità delle opere a confronto. Si ha la chiara ed evidente percezione che fra i due pittori vi sia una differenza abissale, malgrado la condivisione di influenze e stimoli creativi.
Henri Matisse, Intérieur à Nice, mesdemoiselles Matisse et Darricarrère, 1920 - Olio su tela, 46,5 x 65,5 cm - L’Annonciade, Musée de Saint Tropez - © Succession H. Matisse, Toute le utilisation est interdite sauf autorisation préalable de la Sté des Héritiers Matisse
Laddove la progressione regolare e costante di un Bonnard nulla ha potuto di fronte all’ostacolo dei cambiamenti di un’epoca, l’iniziale adesione all’impressionismo di Matisse si dà quasi come un reculer pour mieux sauter, il generatore di un’energia cinetica propulsiva, che lo ha scaraventato nella nuova era dell’arte contemporanea come un proietto esatto e fulmineo. Facendo di lui uno dei capisaldi del nuovo secolo oltre che il punto di riferimento della nuova generazione di artisti, già alle porte. Malgrado le puntuali indicazioni storiche e critiche, la carenza della mostra si rivela nella mancata attenzione alla visione eidetica dei due artisti, che, come è nella sua natura, riesce alla fine a manifestarsi anche tra le maglie di un’impostazione teorica fuorviante.

valeria silvestri
mostra visitata il 16 ottobre 2006


Matisse e Bonnard. Viva la pittura!
Complesso del Vittoriano, Via Di San Pietro In Carcere (fori – piazza venezia)
orario: dal lunedì al giovedì 9.30 -19.30; venerdì e sabato 9.30 – 23.30; domenica 9.30 – 20.30 (possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: € 10,00 intero; € 7,50 ridotto – visite guidate: per gli adulti (max25 persone) 70,00 euro; per gli alunni (max 25 ragazzi) 45,00 euro. La prenotazione è obbligatoria. Info: tel: 066780664
email: museovittoriano@tiscali.it


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5 Commenti

  1. Mah, sarà.
    A me la mostra è sembrata comunque molto bella, ricca di opere interessanti e in alcuni casi poco viste (o almeno poco prestate, come ciò che viene dalla galleria Agnelli a TO), bene esposte (anche per illuminazione e distanze dallo spettatore), con un buon apparato.
    E per quel che si vede in giro di solito, non mi pare poco.
    Lascio ad altri le considrazioni più impegnative (e i paroloni).

  2. A me la mostra è piaciuta molto. I due pittori messi a confronto sono entrambi molto interessanti. Bonnard mi è sembrato più tradizionale, ma molto incisivo e molto raffinato in certe immagini q. Matisse invece mi è sembrato più un innovatore alla ricerca di nuovi stili e tecniche.

  3. A me l mostra è sembrata molto interessante. Bonnard mi è piaciuto per certi quadri raffinati e introspettivi. Matisse mi è piaciuto per la sua inventiva e per le sue innovazioni sia nella pittura su tela che in altre campi ( collage , libri, schizzi )

  4. A me la mostra è piaciuta tantissimo ma in maniera diversa Bonnard per la rappresentazione dell’uomo Matisse per quella del paesaggio….ma nel complesso erano fusi mirabilmente!!!!!

  5. “Lontano dagli echi del contemporaneo” Bonnard non mi è sembrato proprio. Matisse è il più celebrato e si scopre l’acqua calda parlando della sua ricerca di innovazione.
    Ma l’articolista ha perso l’occasione di rivalutare Bonnard, intravedendo a sprazzi l’influenza di Paul Klee per esempio, nettissima in un paio di quadri. Questa recensione poteva scriverla la mia prof delle medie.

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