26 marzo 2007

restauri Restyling Armerina

 
Si apre il cantiere di restauro della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina: la più straordinaria "casa di piacere" del Mediterraneo. Chiamati a raccolta cinquanta tecnici di livello internazionale. Cambio di look per le coperture e nuovi servizi aggiuntivi. Per visite anche in notturna alle più famose ragazze in bikini della storia dell’arte occidentale…

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120 milioni di tessere musive, 4.100 metri quadri di pavimentazione, dipinti murali, sculture, fontane, 58 colonne: e soltanto 22 mesi per portarne a termine il restauro. È questa la promessa del Consorzio Stabile Operatore Beni Culturali di Firenze, assegnatario dell’appalto per i lavori nell’intero complesso della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina (300-370 d.C.).
Era la ferita aperta del sistema archeologico siciliano. Lo scandalo al sole di una struttura ormai datata, in cui si sono presto rivelati inadeguati il ferro e il perspex voluti dall’architetto Franco Minissi, all’inizio degli anni Sessanta, per le coperture a giorno degli ambienti della villa. Non solo per i risultati di un percorso museale che aveva finito per mettere sotto vetro, alterandone la percezione, la decorazione musive delle stanze. Ma anche, e soprattutto, per il dannoso effetto serra che negli ultimi anni non ha mancato di creare problemi allo stato di conservazione delle tessere stesse. A monte di un’esplosiva combinazione caldo-freddo fra la forte umidità del terreno e l’eccessivo surriscaldamento degli interni specialmente nei mesi estivi.
L’inserimento della Villa, nel 1997, nella prestigiosa lista del World Heritage dell’UNESCO, ha posto sotto i riflettori della cronaca una situazione ormai al tracollo, pesantemente aggravatasi dalle polemiche che ne hanno avvelenato la storia più recente. A distanza di dieci anni si è approdati finalmente ad un risultato che mette d’accordo tutti: politici, soprintendenti, restauratori, storici dell’architettura, istituzioni locali e Vittorio Sgarbi, nominato dalla Regione nel 2005 Alto Commissario della Villa, che ha steso le linee guida del progetto di restauro.
Villa Romana del Casale - Ragazze in bikini - indagini di restauro
Firmato da Guido Meli, direttore del Centro per la progettazione e il restauro della Regione Siciliana, il nuovo intervento prevede per le coperture una struttura leggera e reversibile, opaca, in legno, con camera d’aria ventilata, e rivestita in lamina di rame preossidato. I nuovi soffitti seguiranno l’andamento della Villa, rispettandone le volumetrie, nel desiderio di restituire condizioni d’illuminazione quanto più vicine alle originarie. Verranno restaurati i mosaici, l’area del calidarium, le superfici intonacate e i rivestimenti marmorei. Un restauro completo interesserà il Frigidario e le piscine annesse, il porticato del grande peristilio, con la fontana e il Sacello dei Lari, il Triclinio, i pavimenti in opus sectile della Basilica.
Nel rispetto del progetto di Minissi (per cui nel 2004 114 personalità scientifiche siglarono un appello di salvaguardia) sarà rispettato il sistema delle passerelle, che verranno però issate sulla cresta dei muri, per tentare un minore impatto delle strutture nello spazio della visita, con un punto di vista rialzato dunque rispetto all’attuale, che in notturna potrà contare su una nuova illuminazione sottostante alle passerelle stesse, con suggestivi effetti di penombra.
Villa Romana del Casale - Vecchie coperture (arch. F. Minissi)
Il progetto prevede anche la sistemazione dell’intero sito archeologico, visitato oggi da mezzo milione di persone all’anno, la bonifica ambientale e l’acquisizione delle aree a monte, il cui regime idrogeologico potrà così essere direttamente controllato –la Villa è stata spesso vittima di alluvioni– a monte di un piano di archeobotanica che prevede la piantumazione e il recupero delle specie arboree documentate storicamente nell’area.

davide lacagnina


Il restauro della Villa del Casale di Piazza Armerina è stato assegnato al Consorzio Stabile Operatore Beni Culturali di Firenze. Il Consorzio ha praticato un ribasso del 35,23% sulla basa d’asta di 13.273.628,36 euro più oneri per la sicurezza 481.426,94 euro. L’importo contrattuale è di 9.078.756,03 euro. Il progetto di restauro, firmato da Guido Meli che ha coordinato il gruppo di lavoro del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro, è finanziato tramite POR Sicilia 2000/2006 – Misura 2.01 – Azione B. L’importo complessivo è di 18.277.250,00 milioni di euro di cui a base d’asta 13.755.055,30 più somme a disposizione dell’Amministrazione 4.552.194,70 euro.
Regione siciliana – Assessorato dei Beni Culturali d Ambientali e della P.I. – Soprintendenza BB. CC. AA. Di Enna – via Orfanotrofio, 15 – t. +39 0935 52 81 100 – f. +39 0935 52 81 53 – Centro regionale per la progettazione e il restauro – Palazzo Montalo – via Cristoforo Colombo, 52 – 90 142 Palermo – t. + 39 091 6398622 – f. +39 091 6376088


[exibart]

3 Commenti

  1. figurati se nel Capitolato Speciale non hanno previsto che il consorzio aggiudicatario debba lavorare in concomitanza con l’afflusso regolamentato del pubblico..! secondo me puoi stare tranquillo, ma comunque mi pare ci sia il numero di telefono, basta chiamare..

  2. è aperto invece e resterà aperto per tutto il periodo dei lavori … le stanze si possono visionare solo dal percorso per il pubblico , infatti alcune parti devono essere restaurate e per questo non sono visibili ma in generale è visitabile.
    io c sono stata diverse volte fidatevi

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