08 febbraio 2001

Telemarket l’anno prossimo in borsa

 
Nel 2002 l’azienda bresciana potrebbe affiancare Art’e’ tra le matricole di borsa che fanno affari nel mercato nell’arte. Al Sole 24 Ore il patron Corbelli racconta i successi della sua creatura…

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Il baffuto Giorgio Corbelli non è solo il poco fortunato, fin’ora, neo presidente del Napoli Calcio. L’imprenditore, con Telemarket Brescia, Telemarket Bari e la Casa d’Aste Semenzato è invece uno dei protagonisti del sistema dell’arte del nuovo millennio.
Chi tra noi non è rimasto incantato (negativamente o positivamente questo non importa) da una delle televendite a ciclo continuo di Telemarket dove qualche imbonitore passeggia tra coloratissime opere di Schifano, tagli di Fontana, schizzi di Mirò e quant’altro potrebbe andare a comporre qualsiasi degnissimo museo d’arte contemporanea?

Ebbene la struttura per la vendita a domicilio dell’arte messa in piedi da Corbelli conta oggi qualcosa come 150mila clienti registrati. La struttura organizzativa e di buying si occupa di setacciare tutte le aste del mondo a caccia di affari da proporre a appassionati e collezionisti. Sulla TV di Corbeli, che ha come logo un elefantino verde e che ultimamente è stata fatta oggetto di scherno (segno di popolarità pero’) da uno splendido Corrado Guzzanti nel suo programma di Rai Due, trova posto anche un Tg dell’Arte e la striscia “Sgarbi Clandestini” con il professore ferrarese che è anche protagonista della campagna pubblicitaria.

In un recentissimo articolo del Sole 24 Ore, Corbelli paventava la quotazione in borsa del gruppo che ad oggi fattura già 341 – 85 provengono da Semenzato che in cinque anni ha moltiplicato per otto i suoi affari – miliardi guadagnandone più di 20. L’anno prossimo dunque potrebbe affiancarsi ad Art’è (già quotata al nuovo mercato da diversi mesi) una seconda matricola di borsa centrata sull’arte.

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Telemarket
Tg dell’Arte
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35 Commenti

  1. Ma io l’elefantino lo ricordo ben precedentemente alla nascita di Telemarket. Io credo che abbia semplicemente acquisito i diritti su quella che allora si chiamava proprio Elefante TV.
    Il fenomeno Telemarket è interessante: criticato un po’ da tutti (secondo me ai suoi inizi, quando si risparmiava certi azzardi nel promuovere artisti di bassa qualità tipo pubblicità di Arte Mondadori, era molto migliore) è riuscita evidentemente a raggiungere anche un pubblico di solito poco attento all’arte; inoltre credo di non sbagliare di molto se dico che il rilancio di un pittore di indubbie qualità come il torinese Celiberti sia dovuta a lei. Certo è da considerare che le televendite d’arte in tv hanno le ore contate: il futuro è qui nella rete, basta vedere come si stanno attrezzando le grandi case d’asta…

  2. Certo che di strada ne ha fatta tanta Telemarket! Dai tempi in cui si capitava per caso facendo zapping a tarda serata di fronte ad un Paolo Frattini che proponeva gioielli, ci troviamo oggi di fronte ad un vero e proprio colosso in grado di proporre capolavori in diverse branche dell’arte. La crescita del gruppo di Corbelli è testimonianza stessa di aver fatto la scelta giusta al momento giusto con professionalità e competenza e questo fa ben sperare per la futura collocazione in borsa. Personalmente sono contento che esista questo fenomeno perchè il tipo di promozione scelta da Telemarket per i suoi articoli si accompagna inevitabilmente alla diffusione ed alla valorizzazione dell’arte. Naturalmente il maggior beneficiario del messaggio è lo spettatore che possiede già un proprio orientamento ed è in grado di interpretare il messaggio televisivo traendone dei vantaggi dal punto di vista culturale.

  3. Prima che tutti quelli che ora hanno la televisione e si fidano dei bollettini postali avranno internet e si fideranno dell’ecommerce passeranno molte primavere…

  4. Telemarket funziona per quel che deve funzionare, noi spettatori/acquirenti non abbiamo pretese ed essa, oltre al suo naturale entusiasmo, si propone esattamente per quello che è: un mercato dove c’è di tutto, per tutti.
    Unica (unica?) nota disgustosa è la presenza di uno scamiciato (solo per salvarmi dalle querele) Francesco Boni, che a mio parere vedrei bene a vendere pesce in una putrida via di Calcutta, o pentolame in un mercato suburbano.
    Non parla di arte, e salva se stesso solo perchè non si ascolta.
    Liberateci da lui, per favore!
    Con irriverente e profondissimo disgusto,
    Paolo.

  5. Giusto per capirci: Francesco Boni sarebbe niente di meno che il teleimbonitore interpretato da Guzzanti…E’ lui vero?

  6. Esatto Janaz, è proprio lui.
    Ma ti prego di credermi se ti dico che il mio disprezzo per Francesco Boni è di molto anteriore alla macchietta che ne fa il bravissimo Guzzanti. Egli ha avuto il giusto fiuto di prendere tra tutti i presentatori di telemarket proprio il peggiore.
    Molti presentatori su telemarket sono davvero bravi e professionali, e se si ha la pazienza di ascoltarli, i profani riescono anche a imparare qualcosa del mondo dell’arte e delle cose belle. E’ ovvio che siano lì per vendere, ma almeno hanno il pudore di rispettare il pubblico presentando di ogni oggetto le caratteristiche diverse da quello immediatamente precedente e poi, particolare fondamentale, non sono logorroici, ripetitivi, ridondanti, pesanti e snervanti come Francesco Boni.
    Boni è un profluvio di aggettivi e paroloni sterili che usa a ripetizione come un mitragliatore per ogni opera che presenta. Se sentissi solo l’audio, l’opera sarebbe sempre la stessa. E’ invadente e irrispettoso, è sfacciatamente insensibile alla sensibilità di chi l’ascolta. Seguo Telemarket con interesse da molti e molti anni, e credo sia un’Azienda di altissimo livello che ha progredito enormemente negli ultimi anni. Francesco Boni è tornato a Telemarket, dopo un’assenza, da circa due anni ed è la cosa peggiore di Telemarket. Egli si atteggia a grande esperto ed è considerato una perla tra i presentatori di Telemarket. Ho fatto di tutto per avvisare Corbelli, ho scritto mail, ho telefonato, ho scritto lettere per avvisare di questa cosa di Boni, ma niente. Probabilmente vende e va bene così. Ma sarebbe meglio presentarci in muto le opere che dovrebbe presentare lui, magari con una didascalia. Tutta l’umanità ne sarebbe grata.
    Niente a che fare con l’eleganza di Paolo Frattini, che vende senza calpestare i nostri cervelli. Lode anche a Davide Basilico, grande esperto di tappeti e di gioielli. Grande signore anche Willy Montini e un segno di apprezzamento per tutti gli altri.
    Ma Francesco Boni no. Lo trovo offensivo per l’intelligenza di chiunque.
    E con questo chiudo la polemica, ne ho parlato anche fin troppo. Grazie a chi mi ha ascoltato….. Exibart è un’altra cosa, è un monumento, un aiuto alla conoscenza, ne sono entusiasta.
    Ciao, Paolo.

  7. condivido il tuo discorso Paolo. Hai perfettemante ragione. Pure io seguo da molto telemarket, e devo dire che sto personaggio è già caricvatura di se stesso! un vero peccato dato che effettivamente telemarket assolve a un duplice compito: vendere e garantire. Non mi pare proprio un bell’esempio da portare avanti. Penso anche io ai profani che effettivamente troverebbero in molti dei presentatori di questa emittente una risorsa per comprendere meglio, o diversamente. Non dimenticherei di citare le stupende presentazioni di opere a voce (e anima) del padre di Willy Montini….saluti, max

  8. La disamina di Paolo mi sembra davvero lucida e, per questo ma non solo per questo, mi trova daccordo in maniera totale. Seguo – come sottofondo ad altri lavori che mi trovo a fare a casa – Telemarket da alcuni mesi e devo confessare di aver iniziato se non ad apprezzare almeno a conoscere alcuni autori grazie a Willy Montini e soprattutto a Paolo Frattini (entrambi ottimi venditori). Francesco Boni è un imbonitore e basta. Secondo me comunque non si tratta di una violenza alle nostre intelligenze, si tratta al contrario di un personaggio folkloristico e divertente che va preso per quello che è.
    Evidentemente Corbelli non si azzarda a toccarlo perchè avrà un bel portafoglio di collezionisti e venderà bene.
    Ciao a tutti.

  9. sono rimasto profondamnete disgustato dalle critiche rivolte in modo molto offensivo e inacettabile a un mio grande caro amico virtuale come francesco boni.la sua grande conoscenza culturale ma soprattutto del mercato dote che più serve in yuna organizzazione a scopo di lucro come telemarket.i suoi grandi e esaurienti di scorsi hann prmesso a centinaia di persone di effettuare investimenti miliardari su pittori come arman, schifano,cascella,celiberti,pozzati…………
    scrivo questa lettera e spero che francesco la legga ma non se ne dia a male per le e-mail ricvevute in precedenza: coloro le quali le hanno mandate sono solo ignoranti incopetenti

  10. Trovo sinceramente molto ingiuste le critiche a Francesco Boni, che secondo il mio modesto parere si basano solamente sull’ aspetto esteriore, che tutto sommato non ha niente a che vedere con la professionalita’. Dopotutto ognuno ha il carattere che ha. Ma se guardiamo i fatti, Boni ha negli anni consigliato con forza solo artisti che si sono rivelati con il tempo di grande valore. Secondo me, i modi che possono essere interpretati da alcuni come poco urbani, hanno il merito di “scuotere” le coscienze, far vedere l’opera da un’altro punto di vista, cosa che un altro venditore magari con il suo fare accattivante e accondiscendente non fa. Ma allora a cosa serve un venditore se uno gia’ le idee proprie se le e’fatte in partenza.
    Per quello che puo’ sembrare un modo di porsi di cattivo gusto, aggiungo che, dopotutto telemarket propone delle vendite non e’ uno show e penso che il successo se lo sia guadagnato proponendo oggetti di vero valore
    altrimenti avrebbe gia’ chiuso e ovviamente anche chi li propone, se Boni vende cosi’ tanto un motivo ci deve pur essere e va aldila’ del semplice imbonitore

  11. Per dovere e correttezza di cronaca quel Paolo di Milano, che tuona contro Francesco Boni, ero io, Biz.
    Non mi firmavo ancora con il mio pseudonimo.
    Ma sono certo che ora non vi sia per alcuno difficoltà a riconoscermi.

    Ovviamente confermo quanto affermai a suo tempo, anzi, se possibile, Francesco Boni è anche peggiorato.
    Credo addirittura di preferirgli Caterina Notte.
    Il che è tutto dire.
    Ciao, Biz.

  12. e basta con questo astio per caterina notte! ma hai mai visto le sue opere dal vivo al meno? l’hai conosciuta, le hai parlato? conosci il suo percorso?

  13. Geri,
    l’astio lo vedono gli astiosi, e io non lo sono.
    Inoltre ti invito a non essere offensivo.
    Poichè domandarmi se ho mai visto le opere di Caterina Notte è, credo, una seria offesa, considerando l’opinione che scrivo.
    Se credi che io sia un imbecille che parla o scrive senza essersi documentato… beh… credi di me ma pensi a te stesso.
    Una volta per tutte, ogni opinione deve essere rispettata.
    E per quanti giudizi piacevoli per Caterina Notte ci possano essere, deve esserci posto anche per i giudizi sfavorevoli, se ci sono.
    Quando si finirà di elogiare Caterina Notte, allora forse smetterò di criticarla.
    Ma pretendere che se ne parli solo bene, visto che per me bene non è, è davvero da censori, da miopi, da astiosi.
    Proprio come te Geri.
    Biz.

  14. Finalmente qualcuno che esprime qualcosa di lucido.
    Io sono completamente d’accordo con Biz.
    E tu Haber, sembri quello che arriva all’ultimo momento nel simposio che dura da mesi e pretende di sentenziare.
    Seguo da sempre gli interventi di Biz e non ha mai, dico mai, detto un’idiozia.
    Semmai ha sempre colto quelle degli altri.
    Arrivederci e buone vacanze a chi ci va.
    Elisa.

  15. Secondo me Francesco Boni va rispettato per la sua intelligenza, perchè è diventato veramente colto dopo anni e anni di televendite. Sicuramente conta molta esperienza e questo lo fa il migliore tra tutti gli altri di Telemarket. Come vedete sa condurre una trasmissione in diretta per tre ore, anche se ci sono piccoli errori (come i sorrisi che fa a quelli dietro le telecamere), ma che non si notano neppure a volte. Sa trasportare lo spettatore nel mondo dell’arte come una guida (infatti lui è una guida di vari musei), sa farci capire i valori di quei quadri appesi, di cui inizialmente non capiamo il significato. Con queste parole concludo: Francesco Boni, secondo me, e il migliore!

  16. In risposta a coloro che criticano (loro sì, in maniera poco urbana) Franco Boni. In realtà, se ascoltato con attenzione è un ottimo conoscitore d’arte ed il suo modo così vivace di comunicare serve a diversivicare le sue trasmissioni da quelle di Montini, Olivi od Orlando. Inoltre risulta l’unico a difendere alcuni concetti come quello di comprare le opere storiche e non quelle “graziose” andando così contro gli stessi interessi di Telemarket ma favorendo quelli dei telespettatori. Avete notato come snobba alcuni artisti commerciali o quelli antichi di serie B anche quando deve presentarli lui? Ma soprattutto i fatti e la storia sono lì a dargli ragione… Chi se ne frega se ogni tanto è un po’ brusco? Forse Sgarbi non lo è? E poi gli aggettivi che usa non sono diversi da quelli di Olivi, quindi… Che Telemarket si tenga stretto Franco Boni, è il migliore.

  17. ma sto telemarkettista di corbelli non solo vende croste sulla sua televisione .
    (Ma chi compra quelle cianfrusaglie?
    ma si potrebbe vendere anche lui a demenzano con ferlaino e i suoi giocatori

  18. Scusate se mi intrometto nella discussione, ma ho letto i vostri pareri sul venditore Francesco Boni. Condivido con la definizione di personaggio folkloristico, coi suoi assolutismi categorici. Personalmente considero telemarket un programma di varietà proprio grazie ai suoi venditori(come il processo di biscardi grazie a lui stesso e ai giornalisti che invita).E’ una trasmissione che va bene per i ricchi che non sanno d’arte ma che hanno i soldi per poter abbellire le proprie case con presunti capolavori.
    Scusate ma perchè non citano mai Mario Venturelli? e il contemporaneo e vivente Davide Benati?
    Però se telemarket ha una certa fetta di share è anche dovuto alla presenza e non all’assenza di Francesco Boni, perchè fa troppo ridere:
    eeh incredibile..eeeh straordinario…eeh irreale!

  19. non sono un ottimo conoscitore d’arte ma sono covinto che il signor Franco Boni sia una persona molto colta e cinvolgente e non sia uno dei tanti venditori d’aria fritta che si possono trovare in TV

  20. Seguiamo telemarket e siamo grandi sostenitori di Franco Boni,ed abbiamo notato una straordinaria somiglianza con il prof. Serra cattedrattico di diritto commerciale presso l’università di Sassari e persona di cultura.
    Una ragione di più per sostenere Franco Boni.

  21. Grande Francesco Boni!
    “eeeh, non esitate un secondo, eeeh, non esitate un secondo. ….. Non esitate un secondo, eeeh.. un capolavoro di Mario Schifano imperdibile”!

  22. Dopo Cirio, Parmalat anche Telemarket. Fantastico, e hanno già fatto 150 000 polli! Complimenti.
    Chi vuole un bel “Gonzaga”? BEEEEELLIIIISSIMO…

  23. A proposito di Franco Boni e di Telemarket, guardo spesso e da molti anni le sue televendite d’arte contemporanea. Credo che sia raro trovare un venditore colto ed esperto come lui, spesso le sue trasmissioni sono vere e proprie lezioni d’arte, consiglio di seguirle specie a quelle persone che non comprendendo l’arte contemporanea sparano a zero su di essa. Claudio

  24. Francesco Boni, 6 troppo mitico!
    Grandissimo! Il + forte!
    Ehmm……
    Ma volentierissimo!
    Ehmm……
    Complimenti diecimila volte!
    …ad un prezzo irreale…
    Veramente troppo forte!
    W l’arte e Francesco Boni!

  25. Franco Boni è un grande!Enorme cultura e uno stile personalissimo!!riuscirebbe a vendere stufe nel deserto!!SEI GRANDE FRANCO!!!!!!!!!!!!

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