04 aprile 2001

Mostra permanente “Antonio Atza” Opere 1945-2000 Bosa, ex Orfanotrofio Puggioni

 
Con la generosa donazione al comune di Bosa lo scopo di Antonio Atza è stato quello di un caloroso riconoscimento verso quella "città sul fiume" che fu musa ispiratrice e fonte di ricordi indelebili fin dall'infanzia...

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Il nucleo di opere, costituito da 96 pezzi, consta di 55 dipinti realizzati dall’artista e 41 pezzi donati o scambiati con alcuni autori sardi e non, tra i quali figurano Michele Cascella, Antonio Corriga, Carmelo Floris, Mauro Manca, Ernesto Treccani, Emilio Scanavino e Stanis Dessì. Quest’ultimo, grande amico di Atza, aveva l’abitudine di omaggiarlo di alcune opere in occasione delle festività natalizie, in mostra possiamo ammirare tre incisioni, tra cui una xilografia del 1934, un acquerello e due ritratti di Antonio Atza realizzati dal vero e donati all’artista.
Carmelo Floris, oltre ad avergli insegnato la tecnica del monotipo, gli mise a disposizione i suoi strumenti di stampa. Della sua produzione in mostra due acqueforti realizzate negli anni ’50, “I giocatori” e “La bettola”.
Interessante il ciclo d’incisioni “I segni dello zodiaco”, ideato da Renzo Margonari e stampato da Renzo Sommaruga, nel quale ogni artista partecipante realizzò il proprio segno zodiacale. Quest’ultimo, come il ritratto eseguito a biro da Dessy, si trovava nella sua camera da letto, ad indicare il profondo affetto che legava l’artista ai suoi compagni d’avventura. Uno di questi fu Nino Dore, che in cambio di un olio, realizzato nel 1960, scelse uno dei “Blues” di Atza.
Al corpus dell’artista appartengono alcune opere polimateriche portate a compimento tra gli anni ’50 e i primi anni ’60, di cui fanno parte “Sabbie”, nel quale esprime le bellezze dei fondali marini e le scogliere del litorale bosano.
Un autoritratto del 1958 documenta la fase futurista del pittore, mentre “Lidia dormiente” indica l’influenza di Voillard nella sua opera. Negli anni ’70 si dedica ai paesaggi classicheggianti e surreali tra i quali “Modificazioni” e “Rifugi per gabbiani”.
Al termine dei lavori di ristrutturazione, la mostra permanente troverà la sua collocazione definitiva nell’ex Convento dei Carmelitani.
Della raccolta fanno parte alcune opere di Calvi, Cascella, Vallazza, Mosconi, Margonari, Contini, Corriga, Beccheroni, Crippa, Girardello, Sommaruga, Tomiolo, Abacuc, Lucarelli, Floris, Motzo, Zanon, Piras, Pisano, Thermes, Dessy, Manca, Masu, Pagnacco, Pala e Renink.


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Roberta Vanali



Antonio Atza, Opere dal 1945 al 2000, collocazione temporanea presso l’ex Orfanotrofio Puggioni, Via Garibaldi ang. Via Puggioni, aperto tutti i giorni ore 10-13, 17-20, per informazioni tel. 0785375442, 0785377041, 0785377043. Catalogo della mostra “Opere d’affezione” curato da Giorgio Pellegrini edito da Poliedro £ 70.000.


[exibart]

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