30 aprile 2009

fino al 15.VI.2009 CoBrA Roma, Galleria Edieuropa

 
Una retrospettiva ampia e puntuale. Per ripercorrere le vicende di un movimento, il CoBrA, che ebbe un indubbio impatto estetico nel dopoguerra europeo. Ma che in Italia è ben poco rappresentato...

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Costituitosi a Parigi nel 1948 a margine di un congresso surrealista, il gruppo CoBrA (acronimo escogitato dal poeta belga Dotremont a partire dalle città d’origine dei fondatori: Copenhagen, Bruxelles, Amsterdam) riuscì in poco meno di tre anni di vita a elaborare una notevole quantità di slanci creativi e attività organizzative, lasciando una traccia significativa nella scena artistica del dopoguerra. Una traccia animatamente colorata, dove gli spiriti dell’Espressionismo astratto di poco successivo contendono il campo ai lasciti di quello tedesco, condensatosi nel gruppo Die Brucke.
A distanza di sessant’anni dalla parabola creativa del CoBrA si può dire che, più ancora che per gli esiti creativi effettivamente raggiunti, questa sia da ricordare per l’attivistica freschezza, al limite dell’ingenuità: una sorta di sigillo d’autenticità di tutte le vicende novecentesche del genere, sconsolatamente mancante nelle professionalissime esperienze a noi contemporanee.
A mente fredda, gli esiti di cui si diceva appaiono in effetti tra loro assai scomposti, animati soprattutto da una poetica di liberatoria espressività che, se da un lato si ricollega alle pionieristiche determinazioni di movimenti precedenti – su tutti il Surrealismo, con cui non a caso CoBrA condivide l’interesse per la pittura dell’infanzia e dell’alienazione mentale -, dall’altra intende vitalisticamente reagire attraverso l’arte alla lunga notte dittatoriale e al disastro bellico da poco concluso.
Alechinsky - Bestiaire Décoratif - 1973 - acrilico su carta su tela - cm 114x154
La pittura, insomma, come esuberante energia creativa, al punto da far dire a Karel Appel: “Il mio tubetto di colore è come un razzo che descrive il proprio spazio. Io cerco di rendere possibile l’impossibile”.
I nomi di Corneille, Pierre Alechinsky, Asger Jorn e del succitato Appel rappresentano senza dubbio le pietre miliari del percorso tracciato dal CoBrA; un percorso peraltro costellato dalla volenterosa partecipazione di numerosi altri artisti d’indubbio valore (un discorso a parte meriterebbe ad esempio l’attività dell’artista franco-algerino Atlan).
Reich an der Stolp - Auf grauem Grund - 1957 - tecnica mista su tela - cm 55x68
In questo senso, la mostra in corso a Roma ha il doppio pregio di utilizzare il gruppo come referente ideale per presentare opere anche successive dei suoi protagonisti – si richiamano in particolare due ampie composizioni di Alechinsky e alcuni concentratissimi Corneille, dove la predilezione dell’artista per le forme fisiche del paesaggio si scioglie in un uso magistrale del colore – e al contempo proporre nomi per così dire minori, che pure del CoBrA hanno fatto parte. È il caso degli olandesi Eugène Brands e Lucebert o del tedesco Siegfried Reich an der Stolpe, quest’ultimo in particolare da segnalarsi per il vibrante uso costruttivo del colore, organizzato su fondi neutri di contrasto.

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dall’otto marzo al 15 giugno 2009
CoBrA
a cura di Peter Femfert
Galleria Edieuropa – Palazzetto Cenci
Piazza Cenci, 56 – 00186 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 11-19
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 0664760172.; fax +39 0664760185; edieuropa@tiscali.it

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