01 febbraio 2010

Siamo stufi di Luca Rossi. Ma soprattutto dello scorbutico comitato anti-Luca Rossi. Parola di Exibart

 

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Ma pensate un po’ voi se una edizione per noi davvero positiva come è stata quella appena conclusasi di Arte Fiera può essere scalfita da un Luca Rossi qualsiasi. Luca Rossi chi? penseranno la maggior parte dei nostri lettori. Ebbene, in sintesi e per quello che abbiamo avuto modo di capire, Luca Rossi è il nom de plume utilizzato da uno o più commentatori del nostro sito per inserire in calce alle notizie – nel tradizionale commentario – critiche a persone, cose, opere, atteggiamenti e tic del mondo dell’arte nostrano.
Una cosa da nulla, una modalità espressiva che compare in Exibart da una decina d’anni a questa parte. Bhe, sta di fatto che questo (o questi) individuo sta iniziando a far arrabbiare più di una persona, più di una conventicola, più di un gruppetto. Sarà perché dice delle verità scomode (ne dubitiamo), sarà perché è assai antipatico essere attaccati senza possibilità di replica essendo presi di mira da un’entità anonima, ma tant’è: c’è gente che se la piglia. Ancor più dopo il talk di Fabio Cavallucci e Milovan Farronato a margine di Arte Fiera lo scorso venerdì, che aveva Luca Rossi come protagonista: anche qui dagli ad Exibart, colpevole di averne dato notizia in una speednews.
Ci chiedono di censurare (ma come caspita si fa, spiegatecelo, a censurare una persona che si firma sotto pseudonimo o usurpando il nome altrui, comparirebbe sotto altro nome diventando Luca Neri, Luca Verdi o Luca Azzurri: occorrerebbe censurare tutti i commenti nessuno escluso), ci chiedono di non dare visibilità, i più idioti (perché taluni attaccano Luca Rossi dimostrando di essere intellettualmente assai più minorati di lui) ci accusano di sfruttare il “fenomeno” per far parlare di noi. Come se Exibart avesse bisogno di promuoversi. Perché lorsignori quando Luca Rossi imperversa su Facebook se la pigliano con Luca Rossi mica con Facebook; quando sproloquia sul suo blog se la prendono con Luca Rossi, mica con la piattaforma Splinder che lo ospita; quando invece impazza su Exibart, se la pigliano… con Exibart.
Ebbene siamo stufi: siamo stufi di sentire lamentele patetiche, siamo stufi di essere offesi (è successo ad alcuni nostri collaboratori, rei di lavorare in una testata che non censura Luca Rossi) per avere l’unica colpa di lasciare libertà di espressione nel nostro commentario, siamo stufi di essere tirati per la giacchetta nelle beghe autoreferenziali del mondo dell’arte italiano. Non solo non ci appassionano né ci divertono, ma le combattiamo da oltre dieci anni.

[exibart]

12 Commenti

  1. Condivido la posizione di Exibart. Io stesso sono stufo di luca rossi (cercherò di migliorare). Ma purtroppo mi è parso l’unico modo per stimolare un confronto critico in italia. Perchè NON sono mai andato su critiche personali e abbiette (qualcuno mi può ricordare una critica personale che ho fatto???), ma sempre su critiche legate all’arte in quanto tale. E cerco sempre di argomentare al massimo le mie opinioni con esempi tanto specifici da far irritare (ma se no mi accusano di qualunquismo). Sono fermamente convinto che i miei detrattori se la pigliano a cuore perchè cerco di definire un visione diversa che tende a mettere in discussione la loro visione. Quindi chiedono la censura di qualcosa che delegittima la loro posizione. Questo atteggiamento è anti democratico e preoccupante.

    E poi perchè tutto questo polverone ora, dopo 9 mesi di blog?? Nel frattempo ho scritto 2 pezzi su Flash Art e ho sempre pubblicato critiche e interviste (Vettese, Pietroiusti, Lissoni, Cavallucci, Di Piterantonio) cercando di favorire un visione autocriticha di Whitehouse.

    Anzi più la critica al mio blog è argomentata (sul merito e non su questioni da gossip) più mi stimola, e più la considero preziosa. Nel terzo post che ho scritto ad aprile ho affermato di non sentirmi superiore a nessuno come fossi un Gesù nel tempio. Mi ritrovo in quello che pensa Francesco Bonami quando dice: “In Italia ogni critica non viene mai ascoltata per quello che è, ma viene sempre interpretata.”

  2. Se prima leggevo Rossi distrattamente, ora credo che abbia ragione e debba avere una rubrica su exibart. Il suo punto di vista è sempre stato acuto ed originale. Ma non credevo fosse così forte….

  3. Ma forse è il metodo, che in certi punti è proprio confuso, poi come sempre quando si parla negativamente di altri, gli altri non sanno (o fanno finta) di non sapere a chi rispondere, via come già detto giusto fare una critica, ma sarebbe utile anche dare elementi costruttivi, i problemi sono sempre tanti, facile mettere in evidenza le cose più negative, molto più difficile costruire, dare consigli, migliorare/rarsi, se lo scopo è quello di condividere una passione complessa come l’arte (contemporanea) …

  4. Caro Doattime,

    io argomento una critica, ma do sempre una visione costruttiva riguardo una nuova interpretazione del ruolo e del format nell’arte contemporanea. Vado molto nello specifico: fusione-confusione di ruoli, gestione della distanza, spazio no profit dilatabile ovunque,consapevolezza di una superficilità di visione, ecc ecc. Cerco anche di mettere in pratica quello che dico.

    In ogni caso la marginalità e la semplicità della mia critica non giustaficano questo sollevamento antipatico di detrattori. Nei momenti in cui ho ricevuto critiche argomentate (per es. da Giacinto Di Pietrantonio) abbiamo sviluppato un confronto fertile. Dove io almeno mi sono migliorato e ho approfondito alcune questioni. Questa mia operazione è assolutistica e presuntuosa solo negli occhi di chi ha interesse a “vederla” così.

  5. prendersela assai per quanto e cosa scrive
    il divertente- nel senso che fa proprio ridere-luca rossi di turno non va bene.
    A parte che si esprime come un artista mancato
    che sta cercando altre vie, lasciamolo fare-
    per dio!-e credere di essere diventato uno che conta(cosa non improbabile).Da ricordare-più o meno a proposito- quanto scrisse Marcel Duchamp” non c’è soluzione, ma non c’è problema”.
    Appunto.

  6. Facciamo partire le scommesse .. io dico che è Risaliti, sta provando di riri.-.emergere, ma sicuramente sbaglio. E’ intelligente ma ha troppo stile per essere lui… che battuta penosa da chi si nasconde dietro Alias, nome d’arte, a.k.a. … pseudonimo

    Per quanto riguarda Exibart, sapete benissimo che dovete, per legge, mantenere l’IP di chi lascia messaggi e la polizia postale sa benissimo ritrovare chi ne risponde penalmente … nel caso fosse necessario.

  7. Luca Rossi è un provovatore. Ma è giusto e sano che ci siano i provocatori, stimolano reazioni discussioni. Agli stimoli si risponde con altri stimoli tutto qui…ma non con gli insulti quello mai.Personalmente apprezzo il suo cervello.

  8. per la bassezza del personaggio Luca Rossi e gll insulti, sarebbe veramente meglio che exibart – se fosse seriamente una testata – non puo continuare a dar spazio ad una messa in scena.

  9. Gli insulti??? Ma quale insulti? vedete quello che avate negli occhi. Guardatevi i miei commenti passati. Mai insultato nessuno, piuttosto argomentato una critica senza alcuna presunzione di assolutezza.

    Io credo che ci sia molta gente che non riesce a sotenere una critica, perchè abituata a vivere in un mondo a parte. Quando la critica può diventare utile per tutti. Questa visione dell’arte come materia hobbistica dove tutto può andare, fa il male di tutti.

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