03 marzo 2010

fino al 9.V.2010 Torino sperimentale Torino, Sala Bolaffi

 
Dieci anni appena, dal 1959 al 1969. E l’Italia cambia, e cambia l’arte. Soprattutto a Torino. Dove, giusto per fare un esempio, nasce l’Arte Povera. Cronaca di un periodo d’oro. Fra opere e documentazione...

di

Il decennio 1959-1969 è caratterizzato, per Torino come
per tutto il paese, dal miracolo economico e da tutte le contraddizioni che
sono implicate dalle nuove coordinate sociali e dall’ipersviluppo tecnologico.
I contrasti epocali inducono sempre un’intensa attività sperimentale, che nasce
dal bisogno di un confronto con situazioni e materiali tratti dal quotidiano.
La Torino di quegli anni è, in questo senso, una fucina:
non solo inizio e crescita di quel fenomeno debordante che è stato l’Arte
Povera ma, più in generale, di un pluralismo di linguaggi, anche teatrale (si
pensi al ruolo del Living Theatre), che si fonda anche su fattivi confronti
internazionali. La scena artistica è dunque contrassegnata da artisti molto
differenti per matrice culturale, tuttavia animati dalla stessa volontà di
agire e dialogare, ed è grande l’energia profusa dalle gallerie private e della
Gam al fine di rendere le nuove proposte condivisibili.
La mostra Torino sperimentale 1959-1969. Una storia
della cronaca. Il sistema delle arti come avanguardia
è incentrata su questa complessa
problematica, che chiede allo spettatore una partecipazione a tutto campo. I 22
dipinti proposti sono una sorta di “introduzione” a un contesto culturale più
ampio, ricostruito con scrupolosa precisione scientifica. Tutti i documenti,
alcuni appesi alle pareti, altri custoditi in teche, disposti in modo da poter
essere opportunamente esaminati, risultano fondamentali per addentrarsi tra le
pieghe di un tessuto culturale vivo e stimolante, in modo da individuarne le
linee portanti.
Pinot Gallizio - Senza titolo - 1959 - olio, resina plastica, pigmenti, sabbia su tela - cm 95x130,4 - Archivio Gallizio, Torino
Le sei sezioni della mostra si offrono a un percorso
diacronico, a partire dalle Polarità: Felice Casorati e Giulio Paolini, fine e inizio di due
modi di fare arte che hanno segnato la storia, attraverso Apolidi ed
Eccentrici
(Carol
Rama
e Pinot
Gallizio), L’incontro di Torino, la Città dei Grandi eventi, il Museo sperimentale, fino alle Nuove identità, con artisti quali Alighiero
Boetti
, Giorgio
Griffa, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Penone, volti alla ricerca di nuove ibridazioni
linguistiche.
Lo spettatore è invitato a non tralasciare nulla dei
materiali proposti. Sarà possibile, in questo modo, ricordare gallerie quali Il
Punto, La Bussola, Viotti, Notizie; verificare l’intensa attività espositiva della
Gam e del Laboratorio Sperimentale di Alba, e, dunque, la ricerca di Pinot
Gallizio
. Mentre
ci si confronta con capolavori come l’Autoritratto (1959) di Felice Casorati, Kerlaz (1964) di Georges Mathieu, Bianco giallo arancio rosso
con sgabello cromato

(1968) di Aldo Mondino, il Gruppo di segni verticali (1968) di Giorgio Griffa, Pane alfabeto (1969) di Giuseppe Penone, per citare solo alcuni dei
lavori proposti, tutti ugualmente importanti.
Giorgio Griffa - Gruppo di segni verticali - 1968 - acrilico su tela - cm 91x138 - coll. privata
Così ci si addentra in un crogiuolo di intuizioni felici,
che hanno consegnato Torino a una dimensione di primo piano sulla scena
internazionale.

tiziana
conti

mostra
visitata il 20 febbraio 2010


dal 19 febbraio al 9 maggio 2010
Torino sperimentale 1959-1969.. Una storia della cronaca. Il
sistema delle arti come avanguardia
a cura di Giorgina Bertolino e Francesca Pola
Sala Bolaffi
Via Cavour, 17 (zona via Lagrange) – 10123 Torino
Orari: da martedì a domenica ore 10-19
Ingresso libero
Catalogo Bolaffi
Info: tel. +39 0115576300; www.bolaffi.it

[exibart]


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