04 luglio 2010

Senatore dell’architettura italiana, è morto a Roma Carlo Aymonino

 

di

Carlo AymoninoL’architettura ce l’aveva nel DNA fin dalla nascita, se è vero che il suo zio – che fin da subito assecondò la sua precocissima predisposizione – era il grande Marcello Piacentini, fra i massimi architetti ed urbanisti del periodo fascista. Carlo Aymonino, una vita ai massimi vertici, dalla politica al mondo universitario ed istituzionale, è morto la notte scorsa a Roma, all’età di 84 anni.
Nato proprio a Roma nel 1926, Aymonino si era laureato in Architettura nella Capitale nel 1950, avviando la sua attività di docente presso le Facoltà di Architettura di Palermo (1967), di Venezia (dal 1963 al 1981) e Roma. Dal 1974 al 1979 è stato Rettore dello IUAV di Venezia. A livello professionale negli anni ’50 aveva lavorato fra Roma e Matera, mentre negli anni Sessanta aveva progettato il complesso residenziale Monte Amiata del Gallaratese, a Milano. Degli anni Settanta sono i progetti per l’Università di Firenze, per l’Università delle Calabrie, per il palazzo di Giustizia di Ferrara, per il Campus Scolastico di Pesaro. Più recenti i progetti per un edifici residenziali alla Giudecca a Venezia, a Pesaro, a Tor Sapienza a Roma, il sistema di piazze al centro di Terni, sistemi polifunzionali a Scandicci, a San Donà del Piave, via Ostiense a Roma.
Fra il 1976 e il 1985 viene invitato a partecipare con le sue opere alla XIII e XV Triennale di Milano ed alla Biennale di Venezia. Dal 1981 al 1985 Aymonino ricopre la carica di Assessore agli Interventi sul Centro Storico del comune di Roma. Tra i suoi ultimi progetti la sala del Marco Aurelio all’interno dei Musei Capitolini a Roma. Nel 2000 era stato decorato del premio Hononary Fellow dall’American Institute of Architects.

articoli correlati
Carlo Aymonino – Roma, AAM


[exibart]

2 Commenti

  1. Era bravino ma era anche un gran leccaculo!
    Inoltre vinceva concorsi con progetti bruttissimi (già concordati?).
    Nei disegni per i concorsi metteva la sua “firma” facendo il disegnino dell’uomo con il culetto così la commissione capiva che era il suo progetto. BRAVO!

    Saluti

  2. Nel Novembre scorso a lasciato nello sgomento un’aula piena di studenti, del Politecnico di Milano Bovisa, dichiarando che il sogno della sua intera carriera fosse ricostruire il Colosseo nelle sue parti mancanti e che sperava ancora che potesse ricevere l’incarico.
    Avanguardista!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui