18 febbraio 2011

assolo show Gregory Fong / Greg Mocilnikar

 
Due artisti statunitensi, omonimi o quasi. Entrambi nati negli anni ’80, sono in mostra a Napoli e a Los Angeles. E parlano di sé...

di

GREGORY FONG

In the past, much of what I was making revolved around
fictionalization – tracing the implicit ideologies within critical texts, news
reports and manifestos and placing them in a new, imagined context. This
recontextualization lends itself to the production of dialogue, making
intersections possible between contradictory positions. Ultimately, these
invented dialogues are narrativized and wrapped into accessible and unassuming
forms: the documentary, the advertisement, the editorial – vehicles.

Lately, I have been less reliant on invention.

My contribution to a large group exhibition featuring many young
New York artists was the invitation of 23 teenagers from well-respected local
private schools to network and party at the opening. Inspired largely by the
urban savviness of the (supposedly) teen-aged characters on the TV drama Gossip
Girl, my hope was that the teens would gain a greater knowledge of what it
actually means to be a “pre-career artist”. The teens were aware of their status
as an artwork. Avoiding the passivity, I hope instead to produce contextually
sensitive work with interpretive boundaries, work that appears to be only
slightly removed from “real life”.

Gregory Fong (con Sean Monahan) - 2011 Flyover - 2009 - HD video e audio - 14’48’’

In passato, gran parte di quello che
facevo ruotava attorno alla finzionalizzazione, rintracciando le ideologie
implicite nei testi critici, nelle notizie e nei manifesti pubblicitari, e
collocandoli in contesti nuovi, immaginifici. Questa ricontestualizzazione
conduce alla produzione di dialogo, rendendo possibili intersezioni tra posizioni contraddittorie. In
ultima istanza, questi dialoghi inventati erano resi narrativi e confezionati
in forme accessibili e senza pretese, utilizzando “veicoli” come il
documentario, il linguaggio pubblicitario e quello editoriale.

Ultimamente, mi sono affidato meno
all’invenzione.

Il mio contributo a una grande
collettiva che ha coinvolto molti giovani artisti newyorchesi è consistito
nell’invitare 23 teenager, provenienti dalle locali scuole private più
rispettate, a partecipare all’organizzazione e al party di apertura della
mostra. Ispirato in gran parte dalla sagacia urbana dei (presunti) teenager
della serie TV Gossip Girl, la mia
speranza era che quei ragazzi acquistassero una maggior consapevolezza di ciò
che effettivamente significa essere un “artista emergente”. I ragazzi
erano consci del loro status di opera d’arte. Lo scopo è quello di evitare la
passività e dar vita, invece, ad approcci di tipo critico, in maniera che i
lavori paiano solo minimamente distaccati dalla “vita reale”.

Greg Mocilnikar - Sarah Court 3 - 2010 - carboncino e grafite su carta - cm 50,8x66

GREG MOCILNIKAR

Southern
California, with its natural beauty and idyllic weather to the effects of its
large populace and vulnerable inherent resources, has been a vehicle for me to
toe a line between believable landscapes and referential abstractions. The
daily contradiction of cramped, is the basis for my exploration of spatial
properties in painting and drawing. A region that bestows beautiful sunrises,
grand vistas and ocean front lifestyles, but simultaneously offers up
pollution, traffic congestion and natural disasters.

So, the results
of this magical contradiction are symbolic and stimulating. Through my studio
practice I elaborate on the experience of this ever shifting landscape and
start a process of internalization and interpretation. The process results in
symbols, layer tracks, overlapping point of view, plausible spaces and
unrecognizable shapes.

Greg Mocilnikar - No Swim Zone - 2009 - olio su tela - cm 132x106,7Il sud della California – con le sue
bellezze naturali e il tempo idilliaco, gli effetti del suo sovraffollamento e la conseguente vulnerabilità delle
sue risorse naturali – è stato per me una sorta di zona di conciliazione tra
una raffigurazione realistica e l’astrazione. Le quotidiane contraddizioni della sovrappopolazione sono alla
base della mia indagine sulle proprietà spaziali in pittura e nel disegno. Una
regione che offre albe bellissime, panorami grandiosi e una vita da vivere di
fronte all’oceano, ma che contemporaneamente offre inquinamento, traffico
congestionato e disastri naturali.

Così, i risultati di questa magica
contraddizione sono simbolici e stimolanti. Attraverso la mia pratica,
approfondisco l’esperienza di questo paesaggio cangiante e do il via a un
processo di interiorizzazione e interpretazione. Il risultato consiste in
segni, tracce stratificate, sovrapposizioni di punti di vista, spazi plausibili
e forme irriconoscibili.

articoli correlati

Alan Reid e Håvard
Homstvedt per i precedenti assolo

di marianna agliottone


dall’undici
febbraio all’otto aprile 2011

Gregory Fong – Love actually

Galleria T293

Via dei Tribunali, 293 – 80121 Napoli

Orario: da lunedì a venerdì ore 12-19; sabato su appuntamento

Ingresso libero

Info: tel. +39 081295882; fax +39 0812142210; info@t293.it; www.t293.it

dal 19 febbraio
al 2 aprile 2011

Greg Mocilnikar

WM – Walter
Maciel Gallery

2642, S. La Cienega
Boulevard – 90034 Los Angeles

Orario: da martedì a sabato ore 11-18

Ingresso libero

Info: tel. +1 3108391840; fax +1 3108391844; info@waltermacielgallery.com; www.waltermacielgallery.com

[exibart]

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