24 maggio 2011

fino al 10.VI.2011 Lisa Solomon – Donatella Spaziani Fleeting Beauty Milano, Nicoletta Rusconi

 
A generare piacere estetico ci vuole coraggio. Fugace nel titolo e discreta nelle opere, la bellezza si afferma ma non si urla, per non rischiare di trasformarla nel suo contrario...

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Buona parte della produzione artistica da fine ‘800 ad oggi ci ha graffiato gli occhi e con essi l’ideale di bellezza, modellando il gusto contemporaneo. L’effetto? Restare delusi di fronte ad opere piacevolmente pacate a cui non è estranea la componente decorativa. Vi si può attribuire una mancanza di forza. Oppure acuire la propria sensibilità. Oltre la doppia porta della galleria Nicoletta Rusconi  è silenzio e luce: l’atmosfera ideale per entrare in risonanza con le opere delicate di Donatella Spaziani (Ceprano, Frosinone 1970) e Lisa Solomon (Tucson, Arizona 1973). Per cominciare, quadretti fotografici della stanza dell’artista frosinate in trasloco affacciata su strada e sopraelevata, intervallati da tavole di una cartina di Roma – esterno ideale ed universale – abitate da sagome nere, “amanti”, ombre intrecciate e fuse. Luoghi che entrano a far parte di noi stessi e delle nostre relazioni con una tensione interiore aerea a varcare il confine tra interno ed esterno (Roma 2010).

Una sagoma nera accucciata dalle proporzioni e posizione infantile su carta da parati da cameretta sembra allacciarsi allo stesso tema: ombra, segno autonomo di un passato che anche in una stanza abbandonata continua ad avere forma. Ancora carta parati floreale dentro 5 cornici e dentro ad esse riquadri oscurati dal tratto fitto del lapis aperti su uno o più lati, un Ambiente domestico ispirato alla Domus Aurea visto al contempo in pianta e nella decorazione delle pareti che rievoca grottesche neroniane. Compresenza di piani normalmente scissi: layout grafico ed ornamento; stilizzazione impersonale e interni familiari. A centro stanza corsetti vuoti riproducono e non correggono forme imperfette – corpi affetti da malformazione – e in loro assenza le rendono immagini consacrate di bellezza (Grammatiche fossili). Geometrie ripetute ritornano nelle opere di Lisa Solomon sotto forma di centrini colorati, dipinti alle pareti o ricamati all’uncinetto ad avvolgere e contenere sfere di vetro. 

Molecole fragili, leggere, trasparenti di veleni letali: invitanti neurotossine di cui basterebbe sentire il profumo dolce per subirne gli effetti (Dimethylmercuryin); armi chimiche derivate dall’arsenico, vescicanti e irritanti polmonari all’aroma di geranio (Lewisite). In un angolo i centrini si fanno più scuri direttamente attaccati alla parete, come ragni con esili zampine di spillo o come inquietanti ragnatele che ad essi rimandano. Gli stessi ricami su carta da lucido paiono ingrandimenti colorati di vetrini visti al microscopio e poi ancora, in bianco e nero, negativi fotografici simili a cristalli di neve nella notte, rappresentazione in realtà di chiazze di deforestazione in Amazzonia (Tierras Bajas). Due artiste ed un invito: a guardare la realtà non per mezzo della denuncia che fa distogliere gli occhi e le responsabilità, ma attraverso la bellezza che suscita interesse, che stimola a preservarla, ad amare anche quella che solitamente chiamiamo imperfezione.

   

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A cura di Marinella Paderni

Galleria Nicoletta Rusconi


Corso Venezia, portone antecedente il 22 (zona Palestro-San Babila) – 20121 Milano


Orario: da martedì a sabato ore 11-19 (potrebbero variare, verificare via telefono)


Ingresso libero

Info: tel. +39 02784100; fax +39 0277809369;

info@nicolettarusconi.com; www.nicolettarusconi.com

[exibart]

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