24 maggio 2011

Non solo ceramica. A Faenza è tempo di Festival!

 
A pochi giorni dalla chiusura del Festival d’arte contemporanea, Silvia Evangelisti, direttore di Arte Fiera, dice la sua in merito al mercato dell’arte e dintorni in occasione dell’incontro “Market trends: le fiere d’arte, tra mercato e promozione culturale”...

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Prendi una bella giornata di sole, molti giovani e tanta voglia di conversare d’arte. Il risultato? Il Festival dell’arte contemporanea di Faenza che ha aperto i battenti venerdì con un incontro al quale hanno preso parte Pierluigi Sacco (ideatore e fondatore dell’iniziativa con Alberto Masacci), Angela Vettese e Carlos Basualdo (membri della direzione scientifica). Oltre 120 protagonisti della scena artistica nazionale ed internazionale si sono confrontati fino a domenica sul tema delle Forme della committenza che comprende le problematiche più varie: la relazione tra pubblico e privato, il ruolo delle istituzioni nel panorama contemporaneo, il collezionismo ed il rapporto tra artista e committente. Nel pomeriggio tardo si è invece parlato delle dinamiche del mercato e della promozione culturale attraverso l’esempio delle fiere d’arte; per l’occasione non potevano di certo mancare Silvia Evangelisti, direttore di Arte Fiera a Bologna, Jennifer Flay, direttore della FIAC parigina, Amanda Coulson, direttore di Volta Basilea e New York e Francesco Manacorda, nuovo direttore di Artissima, sapientemente coordinati dagli interventi del critico spagnolo Paco Barragán. Nella sala affollata dell’Isia, i quattro relatori hanno brevemente illustrato al pubblico i punti forti (ma anche quelli deboli) di ciascuna mostra mercato che deve essere intesa come centro di sperimentazione e diffusione di idee nuove, ma anche (e questa è la vera novità rispetto alle fiere di una volta) di produzione di eventi culturali. Ma lasciamo la parola a Silvia Evangelisti adesso…

In che stato si trova il mercato dell’arte oggi? Quanto ha influito la crisi in questo settore?

La crisi ha toccato qualsiasi campo e certamente anche quello artistico. Il mercato internazionale si sta apparentemente riprendendo, sopratutto nei paesi anglosassoni dove peraltro la crisi è arrivata prima. E’ esplosa in America nel 2008 (emblematiche sono le immagini dei dipendenti della Lehman Brothers che lasciano la sede con i sacchetti in mano), mentre da noi è arrivata più tardi, infatti il 2009 è stato tutto sommato abbastanza favorevole per il mercato dell’arte italiana. Si tratta di un’”onda lunga” che stiamo ancora subendo, soprattutto le gallerie che devono continuare ad investire sugli artisti sebbene vendano meno. Certo non parliamo di un crollo delle quotazioni come avvenne negli anni ’90 quando Christie’s annunciò un calo del fatturato pari al 50%, la nostra è una crisi più misurata. I collezionisti sono molto più oculati negli acquisti, il mercato è più calmo, ma sembra ci siano dei segnali di ripresa. 

Cosa ne pensa del continuo fiorire di fiere d’arte contemporanea in Italia?

E’ un fenomeno che secondo me rischia di creare più confusione che aiuto al sistema. Innanzitutto c’è un numero talmente tanto vasto di fiere che, anche se i collezionisti andassero in giro per mostre mercato di mestiere, non riuscirebbero comunque a vederne più della metà. E il mercato ha le sue regole che devono essere rispettate, per cui una maggiorazione continua dell’offerta non valorizza il settore..

Chi sono i maggiori committenti dell’arte oggi?

Nell’antichità c’era una fortissima committenza da parte della Chiesa e dell’aristocrazia poi nel ‘900 i regimi totalitari hanno creato tantissime opere d’arte per mostrare la loro forza e potere. Oggi si tende a dare molta attenzione all’arte pubblica che finalmente sta suscitando l’interesse delle istituzioni. Rimane comunque forte anche la committenza privata.


Cosa consiglia ad un giovane che si accinge a collezionare opere d’arte contemporanea?

Intanto consiglio di essere ben informati, e con questo intendo dire che sarebbe utile visitare il maggior numero di musei o gallerie possibili per educare l’occhio all’arte. Solo guardando parecchie mostre potrai capire quale artista preferisci perché ti comunica di più di un altro. Poi magari si tratta solo di una scelta di decoro… Anche fare un giro in fiera sarebbe utile, poiché si possono vedere e confrontare tante cose per capire in modo diretto qual è l’opera che corrisponde di più ai tuoi gusti. Poi seguire il proprio istinto, però sempre alla luce di una informazione. Inoltre consiglierei, dopo l’acquisto, di continuare a seguire la storia di quell’artista; se è un artista giovane è divertente vedere se viene invitato ad una mostra importante, con quali altri artisti espone o se lo invitano alla Biennale.. Insomma è una soddisfazione anche personale. Scegliere un artista giovane è per forza una scommessa che diventa affascinante se fatta insieme all’artista.

a cura di manuela valentini

20 maggio 2011 h 18:00

Market trends: le fiere d’arte, tra mercato e promozione culturale

Eventi di mercato o eventi culturali? Le fiere d’arte sono sempre di più momenti di sperimentazione di nuove idee e proposte. Paco Barragán, autore di The Art Fair Age spiega questo fenomeno con Amanda Coulson (Volta Show, Basel/New York), Jennifer Flay (Fiac, Parigi), Silvia Evangelisti (Arte Fiera, Bologna) e Francesco Manacorda (Artissima, Torino).

Festival dell’arte Contemporanea di Faenza

quarta edizione dal 20 al 22 maggio 2011

www.festivalartecontemporanea.it

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