05 marzo 2012

fino al 31.III.2012 Bianco-Valente Bologna, Fabio Tiboni/Sponda

 
Un ex fabbrica di auto d'epoca, trasformata in uno spoglio contenitore. Pronto ad accogliere opere e installazioni, perfettamente in grado di lasciar parlare di sé performers e performance -

di

Sulle pareti bianche e scabre: linee, mai parallele, che attraversano l’ambiente unico della galleria, arrampicandosi su pareti e soffitto. Tracce, che costruiscono una distorta gabbia prospettica che consente la fuga e permette allo sguardo del visitatore di andare al di là delle pareti e godere di un senso di libertà e apertura difficile da trovare persino al di fuori. Un reticolo che presenta smagliature, come fossero un passaggio, un attimo in più, utile per scendere un istante giù dalla giostra e osservare l’insieme della realtà in divenire.
Ognuna di queste linee é in realtà la trascrizione di alcuni testi, saggi e lettere dei più illustri astronomi antichi (da Aristarco fino a Newton, passando per Copernico e Keplero e altri ancora). Latino, italiano antico e inglese: una commistione di lingue e calligrafie che pone l’accento sul carattere relazionale dei lavori di Bianco-Valente, incentrati sulla propria presenza nel mondo. Lo stesso allestimento ha coinvolto numerose persone, tra artisti, galleristi e stagisti, che si sono impegnati nella trascrizione dei testi, protagonisti involontari dell’ essenza del lavoro del duo artistico. Un work in progress che sarebbe stato interessante vedere quanto l’installazione stessa.

É la “Costellazione di me”. É il groviglio di relazioni, volontarie o inconsapevoli, che avvolgono l’essere umano e lo mettono in rapporto con la realtà circostante. Gli stessi astronomi, con i loro scritti e i loro saggi, si ponevano il problema di capire quale fosse il posto dell’uomo nel creato, quale il suo ruolo e la sua importanza; e, tutto questo, alzando gli occhi al cielo, scrutando nel buio dell’infinito, quando i due concetti di “Dio” e “Natura” erano ancora sovrapponibili. La coppia Bianco-Valente affronta oggi un’analogo problema, indagando le modalità di sviluppo di quell’insieme di rapporti che contribuiranno, poi, a costruire l’immagine del sé percepita da quegli “altri” a loro volta percepiti in base ai loro rapporti con il mondo esterno. Ciò che appare sulle pareti della “Tiboni/Sponda” é una complessa rete di scambi e contatti, possibili a distanza di spazio ma anche di tempo, perchè se é vero che i nuovi media hanno accelerato e facilitato le comunicazioni aumentando la spinta alla comunicazione stessa, è altrettanto vero che essa é sempre esistita e costituisce la base imprescindibile della civiltà umana. Resta da chiedersi: se Bianco-Valente potessero allestire questa installazione in un futuro prossimo, quanto bianco rimarebbe delle pareti? E quelle maglie, che ora ci consentono di vedere al di fuori, sarebbero ancora abbastanza larghe?

claudia viroli
mostra visitata il 23 febbraio 2012

 

dal 28 gennaio al 31 marzo 2012
Bianco-Valente
Costellazione di me
Galleria Fabio Tiboni/Sponda
Via Dela Porto 52/a, 40122 Bologna
Orario: dal martedì al sabato ore 14-19. Domenica su appuntamento al 3357586078
Ingresso libero
La mostra é accompagnata da un poster pieghevole con un testo critico di Pietro Gaglianò
Info: Tel / Fax: 051 6494586 –
info@fabiotiboni.it  – www.fabiotiboni.it   

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui