16 aprile 2012

fino al 30.VII.2012 Nebojša Despotović Verona, FaMa Gallery

 
Opere polimateriche e uno spazio espositivo che diventa “bottega” dell’artista. Colori neutri che danno voce al significato dei gesti e alla profonda, cruda, verità della loro materica esistenza -

di

Il progetto Basement della FaMa Gallery ben si adatta alla cupa ma incisiva drammaticità di Nebojša Despotović (Belgrado, 1982; vive e lavora a Berlino), quasi fosse stato creato apposta per il giovane artista serbo che, così, ha avuto modo di indagare ancora più a fondo le tensioni estreme di una condizione di vita ai limiti della normalità. Tutto questo si trova nel piano sotterraneo della galleria al quale si accede da un’ampia scala che conduce in un locale completamente privo di finestre. Quale situazione più favorevole per esprimere una situazione di disagio, di drammatica crudeltà e di angoscia come la riproduzione di un bunker? Ed è proprio a questo che si è ispirato Despotović, immaginando una famiglia chiusa all’interno di questo spazio angusto. Ma non una famiglia qualsiasi, bensì quella della casa reale dei Romanov, costretti a chiudersi in un luogo sconosciuto e ben protetto per avere salva la vita. In tutte le pareti vi è una proiezione immaginaria di come Despotović ha immaginato quel posto buio, freddo, dove ogni giorno adulti e bambini trascorrevano la loro esistenza. Non a caso il colore prediletto è proprio il grigio, sia come riflesso di una particolare situazione psicologica ed emotiva, sia come espediente per evidenziare la materia stessa dei dipinti. Molti di questi sono

realizzati in acrilico e olio su tela come Trenino, The Wall, Portrait e Big Blue dove compaiono immagini di bambini ricavate da vecchie fotografie in bianco e nero. I visi sono tristi, le espressioni quasi assenti mentre con gli occhi guardano fissi lo spettatore quasi presagendo il cupo destino che li attende. In tutti la pennellata è fluida e corposa per marcare i contorni, i passaggi tonali ben distinti e la profonda, cruda, verità della loro materica esistenza. A tratti qualche segno di colore serve come contrasto per enfatizzare la natura del soggetto dipinto conferendogli maggiore drammaticità. Al centro della stanza è stata realizzata su misura una moquette nera con disegni geometrici dai consueti toni grigi dove l’artista ha immaginato potessero giocare i bambini, mentre sulla parete più lunga ha affrescato l’androne di un palazzo con tanto di scala e lampadari di fine Ottocento, a ricordare, come in una fotografia un po’ sbiadita dal tempo, le origini della famiglia. Non mancano opere ricamate in cotone su tela, con tecniche miste su carta e cartoncino che mettono in evidenza la costante ricerca espressiva di questo giovane artista serbo a cui piace dialogare con la materia, vero veicolo espressivo, con la quale da forma a sentimenti e realtà sociali storiche e presenti. In questi sono visibili sia paesaggi che interni dove vi è una volontà di indagine introspettiva più che descrittiva. Ancora una volta il colore è messo in secondo piano se non per delineare i contorni e rendere omogenea la rappresentazione. In complesso l’esposizione appare senza dubbio coerente per il messaggio univoco che vuole trasmettere (non a caso, alcune opere sono state realizzate per quel luogo) e per la capacità di far riflettere.
erika prandi
mostra visitata il 3 marzo
 
 
 
dal 3 marzo al 30 luglio 2012
Nebojša Despotović – Diamonds and Rust
FaMa Gallery
Corso Cavour 25/27 (37121) Verona
Orario: dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.30
Info: tel. +39 045 8030985 –
info@famagallery.comwww.famagallery.com 
 
 
 
 

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