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Thomas Campbell, direttore del Metropolitan Museum of Art, ha dichiarato che spesso ha lavorato per anni a cataloghi bellissimi, illustrati e costosissimi, che dopo poco tempo, colpa delle leggi del mercato e degli alti prezzi di stampa, finivano fuori produzione.
Determinato a portare il patrimonio scientifico del Met nell’era digitale, il museo ha così iniziato “MetPublications” (http://www.metmuseum.org/metpublications), un canale online che permetterà agli utenti di cercare più di 600 cataloghi, riviste e bollettini conservati nel museo attraverso una serie di key words, titolo, tipo di pubblicazione, tema o raccolta. Di questi gruppo complessivo, 368 sono cataloghi fuori stampa, mentre sono 272 i titoli ancora attualmente in commercio. Ma non è finita: gli interessati potranno ricevere on-demand una serie di riproduizioni di cataloghi, in edizioni con brossura e con riproduzioni di foto a colori, stampate in digitale attraverso la Yale University Press. Anche in questo caso i titoli non saranno tantissimi (140), ma è di certo solo l’inizio: il materiale più antico disponibile risale, per ora, solo a metà degli anni ’60, ma Campbell ha detto che le pubblicazioni risalenti alla fondazione del museo, nel 1870, saranno aggiunte nel corso del tempo. «Una missione non solo fisica ma dedicata al pubblico mondiale» l’ha definta Campbell, che potrà avvicinare, anche idealmente, ulteriore pubblico al più grande museo della Grande Mela, sulla scia dei “colleghi” Guggenheim e Los Angeles County Museum of Art, che da tempo mettono a disposizione online i propri tesori bibliotecari.