30 novembre 2012

Whitney Biennial 2014: ecco i nomi dei tre curatori. Che ribalteranno la manifestazione del museo come l’avete vista finora!

 

di

Whitney Museum, uptown

Prendiamo esempio da chi non perde tempo. Per esempio il Whitney Museum of American Art di New York, che ha annunciato poche ore fa i curatori della prossima 75esima Biennale del museo, quella del 2014. Chi saranno i re della festa? Tre professionisti esterni al museo, che offriranno le loro prospettive sullo stato dell’arte contemporanea negli Stati Uniti. E mentre le Biennali del passato sono state organizzate collettivamente, per questa edizione ogni curatore lavorerà ad una sezione della mostra. Volete i nomi? Eccoli: Stuart Comer, Elms Anthony e Michelle Grabner. In una nota il museo ha fatto sapere che i tre sono stati scelti a rappresentanza di diversità geografiche e metodologie curatoriali. Elisabeth Sussman e Jay Sanders -interni al Whitney e curatori della Biennale 2012-, saranno invece consulenti al nuovo progetto, l’ultimo nell’edificio di Breuer, prima del trasferimento a Meatpacking. “Ogni curatore porterà un approccio personale al processo, creando un eccitante mix di artisti emergenti ed affermati, da sempre marchio della Biennale”, ha dichiarato Donna De Salvo, Chief Curator e Direttrice per i programmi del Whitney.
L’elenco degli artisti in mostra sarà reso pubblico alla fine del 2013. Ma vediamo un po’ chi sono nello specifico i tre nuovi incaricati: Stuart Comer è curatore della sezione cinema alla Tate Modern di Londra. Co-curatore per la stagione di apertura dei Tank, è stato anche alla guida della Biennale di Lione nel 2007; è collaboratore per Artforum, Frieze, Afterall, Mousse, Parkett e Art Review. 
Elms Anthony è curatore associato all’Istituto di Arte Contemporanea di Filadelfia, ed è anche il direttore di Whitewalls, casa editrice indipendente distribuita attraverso la Press dell’Università di Chicago, dove Elms ha tenuto diversi seminari sulle arti visive. Diplomato in pittura presso la Michigan State University, continua ad esporre anche come artista. Michelle Grabner è invece docente e presidente del Dipartimento di Pittura e Disegno alla School of Art Institute di Chicago. Insieme al compagno Brad Killam, ha fondato l’artist run space The Suburban nel 1999 e The Poor farm nel 2009. The Suburban è situato a Oak Park, nell’Illinois, e nel corso degli ultimi tredici anni ha ospitato numerosi progetti di artisti big ed emergenti, tra cui Ceal Floyer, Nicholas Gambaroff, Lucie Fontaine, Luc Tuymans, Katharina Gross, Ann Pibal e Katrin Sigurdardottir. La “Fattoria Povera” è invece un’organizzazione senza scopo di lucro con spazio espositivo nelle zone rurali di Waupaca County, nel Wisconsin. Collaboratrice a sua volta per Artforum, Modern Painters, Frieze, X-tra, Art Press e Art-Agenda, avrà una mostra sul suo lavoro al Museum of Contemporary Art di Cleveland nell’autunno 2013. Un parterre variopinto, che spulciando qui e là fa già ipotizzare le varie posizioni all’interno della prossima Biennale, e le idee che verranno.

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