15 febbraio 2013

Peep Hole, new home con visita di Cattelan. Grande opening per il no-profit milanese più famoso, da oggi di casa alla Fonderia Battaglia

 

di

John Henderson, John, Opening Peep-Hole, 14 febbraio 2013  Opening Peep-Hole, 14 febbraio 2013, Maurizio Cattelan

L’art world milanese, e non solo, ieri sera era tutto in pellegrinaggio in via Stilicone, dove davanti all’ormai ex nuova sede di Lia Rumma, ha trovato casa Peep-Hole, uno degli spazi no-profit ormai più famosi d’Italia, e forse d’Europa, che triplica i suoi metri quadrati rispetto alla vecchia sede di via Castaldi, zona Porta Venezia. Entrare nel cortile della Fonderia è già di per sé una sorta di viaggio minimo ed emozionante, dove è possibile scorgere, in anteprima assoluta, i tronchi e le cortecce degli alberi in bronzo di Giuseppe Penone -all’esterno delle sale della Fonderia ve ne sono due alti quasi quindici metri- che saranno installati a Versailles il prossimo autunno, in occasione della mostra del Maestro dell’arte Povera nella reggia francese. E ancora, in una stipata saletta in fondo al cortile, proprio sotto i soffitti di Peep-Hole, la storia della tecnica delle fusioni in bronzo, con esempi in scala più “umana”, firmati da Pomodoro fino ad Alighiero Boetti, di cui è in sede il restauro del suo autoritratto con la testa “fumante”. Salita la scala, dal buio cortile, ci si trova immersi in tre grandi spazi comunicanti completamente candidi, pavimenti di cemento e larghe finestre, con una zona ufficio dove in bella mostra capeggiano i vari “Peep Hole Sheet”, i trimestrali fogli d’artista editi da Mousse. Il progetto di John Henderson, John, giovane statunitense di casa a Chicago, è il battesimo del nuovo spazio, con una serie di lavori che strizzano l’occhio proprio alle attività della scultura, con la fusione ibrida in ottone e bronzo di una serie di dipinti, a creare un’illusione pittorica provvista della potenza e della staticità scultorea. Un misunderstanding che viene evidenziato anche nel video No Title, che apre la mostra con la distruzione, da parte dell’artista, di tre fusioni all’interno del suo studio. Si spacca il risultato creativo, lo si porta ad un’altra dimensione. Un atteggiamento che deve essere piaciuto parecchio anche a Maurizio Cattelan, che ieri sera si aggirava tra le pareti della nuova “galleria” e che si è fermato a lungo a conversare proprio con Henderson. Ma d’altronde non si poteva mancare all’appuntamento; l’attrattore Peep-Hole non può passare inosservato. E poi Miart è vicina, e come si sa, quest’anno l’anima della manifestazione sarà “limata”, giusto per restare in tema, soprattutto tra queste pareti. 

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