06 marzo 2013

“Angel of the South” in miniatura. Non ci sono soldi, e Mark Wallinger rivede il suo monumentale progetto. Mettendo in piazza un piccolo cavallo bianco

 

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Mark Wallinger e il cavallo bianco al British Council, Foto David Levene
Appare un po’ un “voglio ma non posso”, ma anche questo episodio rende Mark Wallinger la star degli ultimi giorni in Gran Bretagna, dove gli è stato commissionato il progetto per il centocinquantenario della Tube, che l’artista ha sviluppato in un’opera pubblica (una piccola lastra riportante un labirinto diverso per ogni fermata) che, si spera, aggiungerà le stazioni della metropolitana ai percorsi di chi cerca l’arte contemporanea nella capitale inglese. Che da oggi avrà anche un piccolo Angel of the South davanti al British Council. Di cosa si tratta? Di un’altra opera di Wallinger, un cavallo bianco di dimensioni “umane”, miniatura di quello che doveva essere una scultura di 50 metri nel Kent, la cui costruzione è sempre stata rimandata a causa della mancanza di denaro. Il piccolo cavallo resterà a Londra per almeno due anni e l’artista, in un’intervista rilasciata al Guardian, si è dichiarato molto soddisfatto della nuova installazione. 
Il progetto dell’Angelo del Sud, creato per il concorso dell’Ebbsfleet Landmark, avrebbe dovuto affacciarsi sul Tamigi, sulla ferrovia e sull’autostrada A2, dove transitano qualcosa come 44 milioni di auto l’anno. Sarebbe stato (o forse sarà?) un monumento pari alla Statua della Libertà, paragonato all’Angelo del Nord di Gormley, che per ora è rimasto insabbiato. Un costo che va dai 12 ai 15 milioni di sterline è abbastanza improbo di questi tempi, anche se l’Associazione e lo stesso Wallinger hanno dichiarato che si stanno muovendo alla ricerca di fondi. 
Il British Council in questo potrebbe essere provvidenziale: mentre in tutto l’Occidente si taglia la cultura, nel Regno Unito la spesa per le arti sarà aumentata, da parte dell’istituzione, di 7 milioni di sterline per «un investimento che riflette la ferma convinzione della fondamentale importanza delle arti e delle industrie creative nel Regno Unito,  intrinsecamente legate al benessere della società, per la stabilità e la coesione e per una nuova economia di crescita in patria e all’estero» ha dichiarato Graham Sheffield, Direttore del dipartimento delle Arti dell’istituzione culturale, che conta 110 sedi nel mondo. Per ora, però, gli inglesi si accontenteranno di un cavallino simbolico. E anche Wallinger.

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