23 marzo 2013

Conclusione di “Camera Ardente” di Bios Vincent a Roma. Tutto tace di fronte a Montecitorio, ma nessuno tocchi il Vaticano!

 

di

Bios Vincent, la performance stamattina a Montecitorio

Vi avevamo annunciato qualche giorno fa il tour di Bios Vincent, “Camera Ardente – Contro ogni pena di morte” da Torino a Lampedusa, passando per L’Aquila e risalendo a Palermo, Taranto, per chiudere a Roma la “deposizione” delle 12 bare, davanti a Montecitorio. E della 13esima, in una location dove il piccolo feretro sarebbe dovuto essere quello contenente il liquido rosso sangue, a lavare simbolicamente la colpa di tutte le condanne di morte del mondo. Tutto liscio, fino a un certo punto, perché se Roma ha reagito all’ingresso della simbolica via Crucis in piazza di Montecitorio non battendo ciglio, a San Pietro le cose sono andate decisamente peggio, perché l’happening è stato interrotto immediatamente, come forse era quasi prevedibile, soprattutto dopo lo stop ricevuto a Palermo nei giorni scorsi. Ma Bios Vincent ha continuato il suo pellegrinaggio nell’Italia delle ingiustizie e del sangue versato, sul lavoro, per sbaglio o per “legge”, “sfondando” le porte di Città del Vaticano questa mattina. E ottenendo anche una diffida dal diffondere immagini relative alla messa in scena. Un’azione che, come volevasi dimostrare, non è passata inosservata, soprattutto nel luogo più “simbolico” di uno stato straniero in terra italiana, che sulla penisola da sempre ha esercitato un immenso potere di controllo. La morte insomma, soprattutto quella perpetrata ai danni dell’uomo dai suoi simili, non è stata ammessa dallo Stato della Chiesa. E non è stata nemmeno concessa la grazia di un intervento effimero. E parecchio simbolico. 

9 Commenti

  1. Scusate ma non è precisato se per la manifestazione in uno STATO ESTERO era stata precedentemente richiesta autorizzazione scritta…. Qual è stato esito di tale richiest… Qualora non fosse stata richiesta autorizzazione scritta, come peraltro avrebbe dovuto fare per qualsivoglia manifestazione per quanto pacifica in qualsiasi Comune d’Italia con una semplice domandina alla Questura del luogo di riferimento, credo che sia stato trattato fin troppo bene… Poteva anche essere arrestato!
    Sfido il temerario Bios di cui condivido la battaglia ma non la realizzazione artistica (quindi che ci fa su exibart???) a fare lo stesso a Mosca, in Lussemburgo o in Svizzera Italiana… O magari meglio ancora in Iraq o in Iran… così si fa martire per una CAUSA GIUSTA IN METODI E FORME GROSSOLANE che han davvero poco di artistico…

  2. Caro signor Fabio Carisio visitando la sua web page su art wine ho visto le cagate che tratta e quindi ho capito perfettamente che lei di arte non ne capisce un emerito cazzo……..

  3. Caro Anonimo, abbia almeno il coraggio di rivelare la propria identità. Non giustificherebbe comunque il turpiloquio, ma almeno si saprebbe a chi rispondere!

  4. Sig. Fabio Carisio, potrei anche essere d’accordo quando asserisce che:”richiesta autorizzazione scritta, come peraltro avrebbe dovuto fare per qualsivoglia manifestazione per quanto pacifica in qualsiasi Comune d’Italia con una semplice domandina alla Questura del luogo di riferimento..etc etc”se non fosse che,in fondo,solo i piccoli artisti chiedono i “permessi”..Il bello dell’Arte è osare e andare oltre!!..Poi…mi scusi ma..non vorrei sembrarle polemica ma quando parla di “metodi grossolani” cosa intende!!!???Perchè sa,per citarne alcuni,Duchamp usò un urinatorio e..vogliamo parlare di Manzoni!!?? O mio Dio e per carità, osò inscatolare i propri escrementi e proporli come ARTE!!..Poi che dirle..forse lei è riuscito a superare i Maestri!!

  5. Vorrei dire al Sig. Vittorio Del Piano che, la Sig.ra “critichese”, (cioè la sottoscritta come lei mi chiama) non intendeva per nulla al mondo criticare Duchamp o Manzoni..anzi era un modo per elogiare la loro Arte, considerato che nell’ultima frase scrive:(parlando di me in terza persona)”…lei ha forse superato i MAESTRI!”…Quindi, suggerirei(tornando a parlare di me in prima persona) al Sig.Del Piano di fare un corso accelerato di lettura e comprendonio della stessa.Per quanto riguarda, in seguito, la mia distrazione nel scrivere Urinatorio al posto di Orinatorio piuttosto che Escrementi al posto di “M…rd d’Artist, vorrei suggerirLe di imparare anche a leggere tra le righe.Detto questo, Cordialmente, La saluto!

  6. Buongiorno, senza polemica alcuna porto il mio punto di vista:
    conosco personalmente Bios Vincent da diversi anni e ho potuto seguire alcuni suoi progetti precedenti, in particolare ho curato l’allestimento architettonico della sua mostra “il Muro ha un suono” realizzato al palazzo Reale (dei Normanni) a Palermo. E’ un artista fortemente legato ai temi del sociale e nella sua opera ha sempre cercato di trasmettere messaggi contro ogni forma di violenza, per farlo ha lavorato utilizzando elementi di diretta e chiara comprensione oltreché materiali contenenti anch’essi un significato intrinseco.
    Il suo lavoro è tutt’altro che grossolano o kitsch anzi è curato tecnicamente, nel senso che il risultato è quello ricercato all’origine del pensiero e anche l’estetica complessiva è spesso sorprendente e capace di avere quella dimensione vera del contemporaneo. E’ spesso un lavoro performativo in progress dove accade che l’opera muta nel tempo o lungo il percorso, le performance sono spesso riprese in video e documentate accuratamente, l’artista stesso è parte integrante dell’opera e indossa sempre una maschera. Il messaggio,deve arrivare al maggior numero di persone per muovere le coscienze e aprire un dibattito. Vi segnalo ad esempio il progetto “Speciebandiera” istallato per sei mesi,la scorsa primavera, nei chiostri dell’università statale di Milano.
    Relativamente a Camera ardente ritengo sia utile vedere il blog con i video e le immagini di tutto questo incredibile viaggio: http://www.camerardente.it da qui certamente ben si comprende la straordinarietà di questo lavoro e di questo Artista che provo qui sotto a riassumere brevemente per quanto da me percepito:
    Quello di Bios Vincent è un pellegrinaggio nell’anima e nella memoria dell’Italia. Egli, con “Camera Ardente” cammina lungo un percorso simbolico di sofferenza che è stato scritto nel secondo novecento e sino ad oggi. Camminando Vincent con il gruppo che lo segue ha compiuto una vera e propria Via Crucis contemporanea nello spirito ma fisica e dolorosa nel corpo e nell’Io. Vuole raccontare agli uomini di oggi che per andare avanti non si può dimenticare, altrimenti nulla vale e si rischia di ricompiere nuovamente e continuamente le stesse “esecuzioni”. La pena di morte ritengo sia anche metafora di ciò che potrebbe essere una vita che non viene lasciata germogliare, di una vita, di moltissime vite che sono diverse da quello che sarebbero potute essere perché discriminate per genere o pensiero o semplicemente e tristemente perché considerate prive di valore dall’arroganza e dalla superficialità di pochi. L’ho seguito in alcune tappe iniziali e ho visto il video girato sotto la diga del Vajont, dire che è commuovente è assai riduttivo. C’è tutta quella dimensione dell’amore un po’ surreale che sembra il racconto di un sogno, un sogno nel quale un angelo con il viso di un ingenuo personaggio di una favola grida a tutto il Mondo senza il bisogno di usare la voce che si può e si deve avere amore e rispetto per gli altri, soprattutto di chi soffre. Oggi Vincent ha mostrato grande forza interiore, finchè dura, quella fisica è stata provata dalla fatica e dalle cadute vere per i pesi che ha portato sulle spalle, metafora anche questa della realtà dell’esistenza e del lavoro degli uomini.
    L’Italia di oggi, purtroppo, è effettivamente il teatro ideale per raccontare questa storia poi chissà che in futuro Bios Vincent non voglia proseguire questo progetto in altri paesi…

  7. POST MESSAGGIO TELEGRAFICO – PASSANDO DALLA “Camera Ardente” di Bios Vincent e destinato alla sig.ra Sarah –
    ->(l’ex critichese che: par si offese / non per il “mortorio”… / ma l’essere stata scoperta su l'”urinatorio”(1), per distrazione… (Dice !?).


    1). Ma si sanno che sull’opera dell’artista la parola scritta corretta in italiano è: Orinatorio.
    ______________________________________

    CON IL PRESENTE MESSAGGIO le comunico (pur non cocoscendola personalmente) – sig.ra critichese chic quanto est poco chiara et non credibile la sua scusa /,/ la quale pare essere invece vera ignoranza STOP Le significo che il sottoscritto habet tanto comprendorio quanto non immagina STOP Ricordi se potesse: “La cosa più bella al mondo, è capire”(2)/./STOP –
    La qual cosa mai lei per ciò che ha scritto potrà /,/ avendola compresa sinanche leggendola
    non tra le righe, ma tra i righi anche quelli invisibili/./STOP –
    Sappi:l mio comprendorio è “cosa cosmica”(3),
    STOP


    2)-(v.) Giulio Carlo Argan.
    3)-(v.) Pierre Restany.
    _______________________________________

    delpiano.artepura@libero.it
    Taranto, 05/04/2013.

  8. ….Al Sig. Del Piano ( con il comprendonio “Cosmico”)..grazie per avermi fatto ridere (per il discorso “CO(S)MICO”)!!!!STOP!!Che poi lei, sia un letterato, non si può evincere solo da ciò che cita!!STOP!…Vincent Bios non è kitsch..STOP!!!!Per tanto, se vogliamo parlare dell’artista qui citato mi trova a completa disposizione.STOP!!!Tutto il resto è…Noia!(1)

    1)-(v.) Franco Califano (omaggio)

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