12 maggio 2013

Che rumore fa l’arte? Ve lo racconta “Noise” ai Magazzi del Sale di Venezia: un campionario in occasione del centenario del Manifesto di Luigi Russolo

 

di

Pascal Dombis, Post – Digital Mirror 2011 – 2012 Superficie lenticolare montata su alluminio – dibond (3 pannelli) 3,30x1,80 m (3 pannelli) Courtesy l'artista

“Noise”. Non un titolo altisonante, ma decisamente indicativo per la mostra collaterale alla Biennale di Venezia, che si aprirà il prossimo 31 maggio ai Magazzini del Sale di San Cassian. A cura di Alessandro Carrer e Bruno Barsanti, L’Associazione Culturale De Arte porta in laguna un campionario di “toni” dell’arte a cento anni dalla pubblicazione de “L’Arte dei Rumori” di Luigi Russolo, indagando come la propagazione del suono e del rumore rientrano nel processo artistico e comunicativo dell’arte contemporanea. 
Interferenza nell’ambiente e nella comunicazione, disturbo rispetto all’informazione trasmessa, eccesso di informazioni, sottofondo: in tutti i casi elemento sempre presente e quindi parte integrante di ogni messaggio, e di ogni realtà, soprattutto all’epoca della civiltà dei consumi, dove il rumore è presente sotto ogni forma nel quotidiano. 
Seguendo le parole di Deleuze, per cui anche con il rumore si potranno creare nuove connessioni all’orizzonte di nuove dimensioni, il rumore è anche un’esperienza dell’eccesso, un elemento di resistenza all’ovvio capace di fornire nuove dimensioni di relazione e di condurre direttamente alla vita dell’immaginazione: dunque una possibilità dell’arte. Che in “Noise” sarà messa a punto attraverso i lavori di Carsten Nicolai e Anne-James Chaton, Joseph Nechvatal e Roberto Pugliese, Pascal Dombis e Piero Gilardi, Lab[au], Francesco Quarta Colosso, Pablo Rasgado, Andrea Rossi e Andrea Ground Plane Antenna. Per rendere giustizia, e per rendere arte, quella parte della comunicazione che spesso giace nell’ambito dell’errore, dell’eccesso o del rimosso. 

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