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Cambio della guardia alla Fondazione Merz di Torino. Willy Merz succede alla carica di Mariano Boggia, come Presidente dell’istituzione piemontese. Il mandato avrà durata triennale e porterà il musicista svizzero a contribuire allo sviluppo dell’arte, anche nelle sue ibridazioni, della Fondazione.
«Sono entusiasta di iniziare questa nuova esperienza, spero di contribuire, grazie alla mia formazione musicale, al rafforzamento dell’attività interdisciplinare che sempre più la Fondazione attua come sua proposta culturale» ha dichiarato Merz, che continuerà a collaborare con Boggia per la tutela dell’opera di Mario Merz, e per la realizzazione dei progetti degli artisti invitati ad esporre. A proposito, volete qualche anticipazione? Eccole. Alfredo Jaar, con “Abbiamo amato tanto la rivoluzione” a cura di Claudia Gioia, sarà il protagonista dell’autunno della Fondazione, con un percorso espositivo giocato sul concetto di riflesso e di riflessione, che pone al centro la memoria, mentre in occasione di Artissima, come progetto “One Torino”, arriverà la mostra “Ways of Working: The Incidental Object” a cura di Julieta Gonzalez.
Parola d’ordine sperimentare, come è il linguaggio musicale di Merz, improntato alla ricerca di nuove proporzioni armoniche, basate sulla serie degli ipertoni. Compositore in residenza, tra le altre, anche alla Cité des Arts di Parigi, scrive su commissione per importanti istituzioni musicali tra cui Teatro Colòn di Buenos Aires, il Teatro Regio di Torino, e l’Orchestra Haydn di Bolzano. Un Merz per un Merz, what else?