04 agosto 2014

Fino al 30.VIII.2014 Gabriele Basilico, Cartoline d’Italia Galleria Michela Rizzo, Venezia

 
Questa non è la solita mostra su Basilico. La galleria veneziana mette a confronto progetti di epoche differenti. Due momenti lontani ma in cui resta presente l’indagine sulle cose del mondo -

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Quello costruito da Gabriele Basilico è un lavoro che è possibile attraversare e che al contempo ti traghetta in modo diacronico e sincronico in luoghi e tempi che sembrano intervallarsi e superarsi costantemente. Ciò che instaura è un atto di traduzione. 
Come scrive Bourriaud ‹‹la traduzione è essenzialmente un atto di dislocazione: fa muovere il senso di un testo da una forma linguistica a un’altra e mostra questi tremiti. Trasportando l’oggetto di cui s’impossessa, si dispone all’incontro con l’Altro per presentargli lo straniero/estraneo in una forma familiare: ti porto ciò che fu detto in un’altra lingua rispetto la tua…››.
Dell’artista milanese, tra i più significativi e riconosciuti a livello internazionale, saranno in mostra, a cura di Angela Madesani, il primo importante progetto Milano. Ritratti di fabbriche, realizzato tra il 1978 e il 1980 e un’indagine sull’architettura civile rinascimentale realizzata nel 2012 per il volume Italia. Capolavori del Rinascimento di FMR-AR T’E’, che verrà presentato durante la mostra. 
L’esposizione veneziana mette in relazione due momenti significativi della ricerca di Basilico: la rappresentazione del mondo industriale milanese in un momento di irreversibile trasformazione, alla fine degli anni Settanta, e la riflessione sulla storia artistica del nostro Paese. 
Gabriele Basilico è un artista che è riuscito a pensare fotograficamente le cose che ci circondano, e lo ha fatto con visionaria meraviglia per determinare nuovi e reiterati protocolli di archiviazione documentaristica a elevato tasso artistico e talentuosa – quanto unica e ossessiva – declinazione personale. 
In bilico sulla soglia sottile tra arte e documentazione le fotografie che si svelano tra le pagine e nelle stanze della galleria contengono una suggestione velata, eppure sempre esplicitata del tutto, soffusa quanto dichiarata nella raffinatezza del suo obiettivo in cui l’intervento tecnico si mescola alla complessa poetica di un lavoro popolato da architetture e strutture tra il morbido e il duro, il chiaro e lo scuro mettendo in moto un dualismo che appartiene profondamente alla ricerca di questo grande artista italiano. Basilico penetra la realtà con un’attenzione che sembra attinta tra citazioni letterarie e cinematografiche impastate a un immaginario articolato, per indagare attraverso il racconto di una città, l’esistenza tutta, l’uomo e la sua complessità. 
La sua opera vive di slittamenti: traiettorie prospettiche in vesti temporali, simboliche, fisiche e vesti soggettive intrise di un’inaspettata quanto personale congettura esistenziale. Si tratta sempre di stabilire slittamenti metafisici indotti dal bianco e nero che resta una costante seppur espresso in toni più limpidi, chiari, ombrosi o cupi, che dal reale risucchiano gli spazi e rifiutano le partiture, le note obbligate e i percorsi già noti.
All’interno di ogni immagine esiste una tensione per sfuggire a un’entropia e quella ricercata da Basilico si fonda su una narrazione indissolubilmente legate alla Storia Comune con elementi che si spostano da un’immagine a un’altra senza intercessioni e senza sbavature strabiche o laterali che possano rifiutare la tutela della stabilità, la legittimazione di un file rouge precostituito e la necessità di un destino predeterminato.
Martina Cavallarin
mostra visitata il 4 giugno
dal 4 giugno al 30 agosto 2014
Gabriele Basilico 
Cartoline d’Italia
Galleria Michela Rizzo
Giudecca 800q – Ex Birrificio , Venezia
Orari: martedì – sabato, 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00

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