13 maggio 2015

Jonas Mekas porta l’arte digitale a Venezia con un progetto che racconta il tempo della connessione perpetua

 

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The Internet Saga, a cura del duo Francesco Urbano Ragazzi in collaborazione con Zuecca Projects, è l’unico progetto dedicato alle culture digitali in occasione della Biennale di Venezia. L’arte sul web potrebbe sembrare un concetto ormai sorpassato, non se di mezzo c’è Jonas Mekas, fondatore nel 1960 del New American Cinema Group, che riuniva sotto la stessa etichetta i registi indipendenti del cinema sperimentale di New York, in aperto contrasto con l’estetica hollywoodiana. L’artista nel 2006 ha iniziato a sperimentare i linguaggi audiovisivi online, diventando una webstar dell’arte contemporanea. Chi meglio di lui, che si colloca esattamente a cavallo tra due epoche, prima e dopo internet, può aiutarci a prefigurare il futuro? Il progetto inedito che Mekas presenta a Venezia si pone l’obiettivo di raccontare, con peculiari narrazioni, il tempo della connessione perpetua e gli sviluppi che ne seguiranno.

La mostra si sviluppa tra due sedi, il cinquecentesco Palazzo Foscari Contarini, oggi sede di un ristorante Burger King, e Spazio Ridotto, un nuovo project space per la videoarte nel cuore di Venezia. La sede del noto fast food si pone come metafora di internet, proprio come la rete è infatti perennemente in bilico tra il falso e l’autentico. Questo luogo è perfetto per ospitare i tre interventi dell’artista lituano-americano, durante i sette mesi di mostra il Burger King non smetterà di funzionare, connettendo in maniera rapida e diretta l’arte con gli ospiti del ristorante. Il Ridotto invece si trasforma per l’occasione, diventando una piccola sala cinematografica. Al suo interno sarà proiettato fino al 30 giugno il film Birth of a Nation realizzato dall’artista nel 1997. Ma The Internet Saga non si ferma qui, com’è ovvio in questo caso, il progetto continua online al sito web www.internetsaga.com. (Giulia Testa)

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