05 luglio 2016

Fino al 10.VII.2016 I Marziani. Disegno nell’Arte italiana del XX secolo Castel Sismondo, Rimini

 

di

I marziani sono sbarcati a Rimini. Non parliamo di certo degli omini verdi dell’immaginario collettivo ma ci riferiamo ai protagonisti di una mostra che racconta un secolo di arte italiana attraverso il disegno, il “padre delle tre arti nostre” come lo definiva il Vasari. Sedici autori, scelti tra i più illustri esponenti dell’arte italiana del XX secolo che, partendo da Medardo Rosso e arrivando fino a Gianfranco Baruchello e Gino De Dominicis, passando per Maria Lai, Carol Rama, Adolf Wildt e Bruno Munari, presentano per la prima volta al pubblico la Collezione Ramo, tra le più rilevanti raccolte di opere d’arte contemporanea su carta presenti in Italia. Ce ne parla la curatrice, Irina Zucca Alessandrelli.
Come si è formata la collezione Ramo?
«La collezione è nata dall’amore di Giuseppe Rabolini, imprenditore orafo, per il disegno e per le opere su carta. L’intento del collezionista è di documentare le tappe della storia dell’arte italiana, l’evoluzione di ogni cifra stilistica. A partire dal primo ‘900, la collezione segue le tracce su carta dei maggiori rappresentanti delle avanguardie storiche. Si vogliono mostrare non solo i capolavori da museo che rendono riconoscibile un artista, ma anche le piccole testimonianze aneddotiche, gli schizzi, gli appunti e i tentativi che hanno portato alla nascita di un segno poi divenuto riconoscibile.
La collezione ha sede a Milano, anche se non avete ancora una sede espositiva aperta al pubblico. Una scelta voluta o presto ci saranno novità al riguardo?
«Abbiamo deciso di non concentrarci sulla sede espositiva, dal momento che la collezione vive protetta dalla luce e dalla polvere nel caveau ed è troppo grande per essere mostrata tutta insieme. Ci interessa, piuttosto, attraverso mostre tematiche, farla viaggiare e godere il più possibile un po’ per volta»
Gianfranco Baruchello Nel cielo di pietra, 1978 Smalto e china su cartoncino, 36.4 x 50.4 cm
In questa seconda edizione della Biennale del Disegno di Rimini, oltre che con I Marziani, siete anche presenti con significativi prestiti nella mostra principale, Profili dal Mondo. È l’inizio di una collaborazione duratura?
«Credo che sia ancora presto per parlare di future collaborazioni. Per il momento presentiamo I Marziani, un mostra che mette in luce sedici artisti che, per l’importanza del loro lavoro e l’originalità della loro poetica si possono definire anacronistici rispetto alla produzione artistica del loro tempo. Ognuno di loro è un modello di libertà artistica e di fede nel proprio operato, che a volte ha coinciso con l’isolamento, altre con l’incomprensione, altre ancora con la difficoltà ad entrare nella storia dell’arte ufficiale. Tutti ci appaiono in anticipo rispetto al proprio tempo per originalità di stili e per le tematiche trattate. A ciascuno di essi va il merito di aver rivoluzionato l’idea stessa di “arte”, così all’avanguardia da essere per lunghi periodi inafferrabili dalla critica e dal pubblico. Dei veri e propri marziani, appunto». 
Tra tutti i grandi nomi presenti in mostra a Castel Sismondo, ce n’è uno in particolare su cui avete focalizzato l’attenzione, che è Domenico Gnoli. Come mai questa scelta?
«La figura di Gnoli è profondamente legata al concetto di marziano, come diceva lui stesso: “Certo è che quando uno passa il fiore del proprio tempo in un torrido studio a dipingere mettiamo un bottone, come faccio io, allora il dubbio sorge d’essere una mummia, un uomo delle caverne, alienato dal proprio tempo”. Non era solo del soggetto delle sue opere, dei suoi ingrandimenti di oggetti della vita quotidiana a fare di lui un artista incredibilmente al di fuori di ogni contesto artistico, ma del modo di disegnare e di conseguenza anche di dipingere. La sua originalità era in parte dovuta ad una formazione artistica di tipo rinascimentale. Il suo incredibile talento, il suo stile, nato dall’amore infinito per ogni dettaglio di vita, e i suoi soggetti incredibili, rendono impossibile definirlo semplicemente un “illustratore”».
Leonardo Regano
mostra visitata il 23 aprile 
Dal 23 aprile al 10 luglio 2016
I Marziani. Disegno nell’Arte italiana del XX secolo
a cura di Irina Zucca Alessandrelli
Castel Sismondo
Piazza Malatesta, Rimini
Orari: mer – ven dalle 11:00 alle 19:00; sab, dom e festivi dalle 11:00 alle 21:00; chiuso lun e mar
Info: www.biennaledisegnorimini.it; www.collezioneramo.it; amministrazione@collezioneramo.it 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui