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Ha esplorato secondo un approccio multi-disciplinare applicato all’arte, alla scienza, alla musica e all’architettura, quelle che sono le “proporzioni universali”, completando la serie di mostre iniziate a Palazzo Fortuny a Venezia nel 2007 con Artempo, In-finitum (2009), TRA (2011) e Tàpies. Lo Sguardo dell’artista (2013). Una mostra, “Proportio“, che ha anche permesso ad artisti come Massimo Bartolini, Michael Borremans, Francesco Candeloro, Marta Dell’Angelo, Maurizio Donzelli, Riccardo De Marchi e Izhar Patkin e Marina Abramovic, di ideare opere appositamente pensate “in proporzione” allo spazio delle sale veneziane, mettendosi in dialogo con Kelly, Sol Lewitt, Agnes Martin, Melotti, e i maestri olandesi, Botticelli e Canova.
Il risultato? Che “Proportio” è stata definita come la “Best Exhibition of the year 2015” nell’ambito dei “Leading Culture Destination Award”, i cui risultati si sono dati poche ore fa a Londra.
Un’operazione creata per trovare gli “attori chiave” tra i musei e le istituzioni non-profit del mondo, mettendo in luce luoghi ed eventi che hanno una influenza particolare, sviluppando una visione creativa e costruttiva dell’ arte, della cultura e del turismo.
Vi interessa la classifica? Vi diamo qualche indicazione. Il museo dell’anno? Il Broad di Los Angeles, che vince anche la miglior destinazione per l’arte 2016; il miglior “nuovo” museo dell’anno? La Tate Modern espansa, ovviamente. Lo shop migliore di un museo? Quello del Louisiana di Copenhagen. E il Museo “digitalmente migliore”? Il Rijksmuseum di Amsterdam. Insomma l’Italia è in ottima compagnia, e la giuria non è sottovalutabile, tra professionisti e attori culturali. Qualche nome? C’è Aric Chen, Curatore per il design al neonato M+ Museum, West Kowloon; Sarah Miller, editor in chief di Condé Nast Traveller; Johannes Torpe, direttore creativo Bang & Olufsen e Tommy Rönngren, fondatore di Fotografiska photography museum, a Stoccolma.