03 marzo 2017

Fino al 9.III.2017 Abstractism Galleria Varsi, Roma

 

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Altrove nasce come progetto il cui fine è quello di creare una possibilità altra, appunto, rispetto a quella spesso statica offerta dal panorama artistico nazionale. L’Altrove Festival, che si è svolto con successo a Catanzaro per la prima volta tre anni fa, è stato la prova lampante di come il dialogo tra popolazione ed arte, declinato nella piena visibilità del muralismo urbano, dia buoni motivi per sperare che il fenomeno della street art, termine spesso ghettizzante e limitativo, possa elevarsi a uno statuto artistico più completo, allargando il concetto di supporto pittorico. Al fenomeno pubblico del Festival si sono abbinate, negli ultimi due anni, due mostre (“Abstractism – Space to Place” e “Abstractism – Humanize Landscape”, tenutesi rispettivamente nel 2015 e nel 2016), sempre curate da Altrove, i cui contenuti si trovano ora riuniti nell’esposizione ospitata dalla Galleria Varsi fino al prossimo 9 marzo.
Il muralismo nasce per essere visto dal vasto pubblico, all’aperto, di passaggio, incorniciato dagli agenti atmosferici; il suo punto vincente è annullare il diaframma tra colore e architettura, creandone una superficie unica che vibra a contatto con l’aria. “Abstractism” presenta una serie di street artists la cui produzione attinge e rielabora forme contenuti delle avanguardie astratte del passato, i cui lavori sono chiamati ad affrontare in questa sede la sfida di trovarsi esposti in una dimensione spaziale più contenuta, ritornando a dei formati espositivi tradizionali, con esiti il più delle volte efficaci.
Abstractism, vista della mostra, foto di Blindeyefactory
Alberonero, con la sua Aria, riesce a destrutturare lo spazialismo geometrico tipico della sua produzione, creando un buco gassoso all’interno della scacchiera di colori che struttura i suoi lavori e che funge da griglia archetipa di matrice neoplasticista.
Erosie nei suoi Black Logic VI, VII e VIII propone degli ideogrammi contemporanei caratterizzati da un forte gioco tra pieni e vuoti, tra positivo e negativo , resi con un nero  fumoso, prototipi di stampa calcografica per un uso non definito, aperto a varie interpretazioni.
Le incidenze letterali #1 e #2 di Domenico Romeo, con le loro espressioni calligrafiche, creano un sottomondo letterario fatto di richiami fonetici ed alfabetici che affascina la vista.
L’opera degli Sbagliato è sicuramente quello che rischiava di più di perdere efficacia nell’esposizione in un interno, essendo il loro lavoro frutto di un’idea grafica che ha bisogno di un supporto architettonico per essere efficacemente espressa; il loro Terremoto riesce invece a generare ugualmente quell’effetto illusorio di profondità, un trompe l’oeil urbano che vizia lo sguardo spalancando nuove prospettive.
Valentina Martinoli
mostra visitata il 18 febbraio 2017 

Dal 18 febbraio al 9 marzo 2017
Galleria Varsi
Via di San Salvatore in Campo 51, Roma
Orari: da martedì a sabato dalle 12.00 alle 20.00 – domenica dalle 15.00 alle 20.00
Info: www.galleriavarsi.it

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