20 marzo 2017

Gli anni verdi degli artisti e dell’Europa: una collettiva a Londra per celebrare il 60esimo anno del Trattato di Roma, la “formazione” dell’Unione e non solo

 

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L’espressione “Salad days”, in italiano “anni verdi”, è comunemente usato per riferirsi a quel momento della vita in cui la gioventù è il più grande nemico di se stessi, a causa della mancanza di esperienza, ma anche il bene più grande, per la freschezza e l’immenso potenziale. In termini d’arte gli “anni verdi” sono quelli della sperimentazione, e probabilmente – per identificare un “lavoro” – è necessario basarsi su esperienze a medio e lungo termine, ma è anche vero che oggi, i giovani studenti d’arte visiva, non sono necessariamente così incoscienti o incauti su quello che è la loro produzione.
Perché questa premessa? Perché nell’anno del 60esimo anniversario del Trattato di Roma, che ha segnato la nascita dell’Europa, grazie all’Istituto Italiano di Cultura a Londra, con la Commissione Europea, si riflette su un dualismo che invece è sempreverde: gli studenti dell’Accademia di Brera, che arriveranno alla 12 Stars Gallery rifletteranno sul patrimonio storico dell’istituzione. “Non intimiditi da esso, uniscono il loro nuovo approccio con la ricchezza dell’influenza visiva che il contesto storico del Palazzo di Brera porta con sé”, scrivono gli studenti Giulia Bassoli e Eugenio Martino Nesi che hanno curato la mostra con la supervisione dei professori Giovanni Iovane e Raffaella Pulejo, mettendo in scena le ricerche di (foto sopra) Lara Ilaria Braconi, Virginia Dal Magro, Ginevra Dolcemare, Anna Mangone, Graziano Folata. Una metafora, anche del “patrimonio” comune d’Europa, rapportato al presente e alle volontà di fuoriuscita politiche, più che popolari. 

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