20 marzo 2017

Scomparsa Trisha Brown. La grande coreografa americana se ne va a 80 anni, dopo una lunga malattia

 

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Se ne è andata da Sant’Antonio, in Texas, sabato scorso, ma la notizia è arrivata ai media europei solo poche ore fa. Ad annunciare la scomparsa di Trisha Brown, una delle più grandi coreografe del mondo, è stata infatti la sua compagnia. Senza comunicati ufficiali, ma affidando il necrologio a Twitter. 
“È con profonda tristezza che diamo l’annuncio della morte, al termine di una lunga malattia”, si legge. In Italia l’avevamo vista l’ultima volta nel 2014, al Ravenna Festival, ma anche al Teatro degli Arcimboldi di Milano, dove nell’ormai 2006 era stato in scena il suo avanguardistico “Set and Reset”, spettacolo del 1983 (foto sopra).
Questo spettacolo le era valso il riconoscimento di leader indiscussa della danza astratta, dove univa rigore e velocità del movimento.
La Judson Dance Theater, con Yvonne Rainer, Steve Paxton e Simone Forti era stato il gruppo che l’aveva portata al successo, sperimentando luoghi alternativi al teatro, portando i ballerini lungo i muri dei palazzi o sopra i tetti di New York, alterando la prospettiva degli spettatori. 
Difficile identificare la sua “danza”, vere e proprie prove di forza per i suoi ballerini, con movimenti fatti di corse, di cadute impreviste, di slanci, di prese schivate.
Con gli artisti aveva avuto un rapporto strettissimo: all’inizio il sodalizio fu con Robert Rauschenberg, poi con Laurie Anderson, che musicò appunto “Set e Reset” e il compagno, scomparso pochi mesi fa era Burt Barr. Addio Maestra del corpo dai piedi scalzi, che avevi fatto indossare ai tuoi “modelli” i jeans in scena, visionaria stella di un nuovo modo di fare “spettacolo” con il corpo.

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