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«Vogliamo capire a quali condizioni Farinetti finanzierà il progetto e quale sarà il ritorno economico per Eataly». Il Codacons vuole veder chiaro sul restauro dell’Ultima Cena di Leonardo, un nuovissimo impianto di ventilazione e condizionamento dell’aria, finanziato in parte dal MIBACT e in parte da Eataly, colosso dell’alimentazione made in Italy. «L’intervento delle mani dei privati su beni che appartengono al patrimonio culturale dell’umanità, come il capolavoro di Leonardo Da Vinci, è un aspetto delicatissimo», l’associazione dei consumatori non usa mezzi termini e annuncia di aver preso già provvedimenti, «abbiamo presentato una istanza d’accesso al Ministero dei beni culturali e alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano, per visionare l’accordo siglato con Eataly e verificarne tutte le condizioni». Non è la prima volta che la società fondata da Oscar Farinetti si scontra con Codacons. Già è successo in due occasioni, tra il 2016 e il 2017, per le informazioni scorrette riportate sulle etichette di prodotti come vino, olio e passata di pomodoro e, in quel caso, l’Antitrust condannò la società a pagare una multa di 50.000 euro. Questa volta si tratta di una cena piuttosto parca, qualche tozzo di pane sparso sulla mensa leonardesca, ma l’Associazione vuole andare fino in fondo: «non accetteremo in nessun caso una privatizzazione de L’Ultima Cena di Leonardo e, in caso di clausole sproporzionate e condizioni svantaggiose per la collettività, non esiteremo a ricorrere al Tar».