25 aprile 2017

Fino all’1.V.2017 Penzo+Fiore, Eterogenia atto II Porta degli Angeli, Ferrara

 

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Un desiderio continuo di condividere, sperimentare, aggiornarsi, confrontarsi. Una grande voglia di aprire la propria molteplicità di linguaggi e forme e di metterle a disposizione del pubblico. Un bisogno di indagare in se stessi, ma soprattutto di scoprire l’interiorità altrui, accolta come fonte di ricchezza e crescita. Quale contesto migliore potrebbe ospitare la coppia di artisti veneziani se non la rassegna “Algorithm | GATE” ideata da Andrea Amaducci all’interno della Porta degli Angeli a Ferrara, dove l’artista romagnolo ha voluto ricreare l’ambiente del proprio atelier sulla cima di una torre, prestando a colleghi e amici del mestiere lo spazio sottostante per “fare arte” insieme a lui e tra di loro, come in una sorta di residenza allargata. Già reduci da una project room analoga durante gli anni berlinesi del Tacheles, dove nel 2010 lavorarono a fianco di Barbara Fragogna, Andrea Penzo (Venezia, 1969) e Cristina Fiore (Oderzo, 1979) hanno l’occasione oggi di sperimentarsi nuovamente in quello che per loro sembra un contesto ideale. Il duo muranese è protagonista dello spazio a partire dal 23 aprile, con una personale che è un po’ una retrospettiva, un po’ una sorpresa. 
Torri di vetro, di Penzo+Fiore, foto archivio Cantiere Corpo
Visitabile fino all’1 maggio, ma con un paio di occasioni imperdibili nel mentre: irrinunciabile infatti per gli artisti la presenza della performance, parte fondamentale del loro linguaggio artistico e strumento privilegiato per l’indagine del lato più scomodo della propria interiorità, ma soprattutto per il contatto attivo con il pubblico. Durante la serata inaugurale è stata presente la poetessa padovana Marta Celio in una lettura dialogica e intima con i visitatori, concettualmente legata alle opere esposte; una performance “allargata” e targata Penzo+Fiore in occasione invece del 25 Aprile, tutta a tema Festa della Liberazione. Il contenuto della mostra? Principalmente vetro (ma non solo), oggetto/soggetto ormai irrinunciabile della ricerca artistica della coppia, il cui atelier ha infatti sede oggi nell’isola di Murano, vicino alle proprie radici natali e alla nota tradizione artigianale del materiale. Ma per chi pensa che esporre vetro significhi semplicemente mettere un soprammobile ben fatto sopra un piedistallo, dovrà ricredersi. Gli artisti vogliono proporre infatti il materiale nella sua diversità di forme e di concetto, osservandolo come metafora della contraddizione umana nel suo essere estremamente duro e tagliente, ma anche assai fragile. Così com’è ciascuno di noi, così come sono i due protagonisti stessi. Un vetro quindi che può avere anche una bellezza diversa, rintracciabile nello scarto, nel riuso, nell’assemblaggio di più forme a comporre un’installazione. Un vetro ripensato nella sua destinazione per il pubblico e che si può fare veicolo di nuovi messaggi… un’ Eterogenia, appunto. 
Alice Bortolazzo
mostra visitata il 23 aprile

Dal 23 aprile al 1 maggio 2017
Penzo+Fiore
Eterogenia Atto II
Porta degli Angeli
Via Belfiore 1 
44100 Ferrara
Info: penzofiore.weebly.com

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