28 aprile 2017

La cultura della luce. F/ART investe sull’arte della tecnologia al neon. Partendo dalla Biennale

 

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Da un piccolo laboratorio fatto in casa alla Biennale di Venezia. F/ART festeggia i 72 anni di attività con un nuovo progetto di investimento e sviluppo interamente dedicato all’arte e al design. Un’evoluzione naturale, perché l’azienda che Bruno Graziati fondò nel 1945 per assecondare la sua passione per la tecnologia, è diventata, nel tempo, leader mondiale nell’ambito della produzione di trasformatori per lampade al neon. Proprio il medium più usato dall’arte contemporanea, dal Concettuale in poi, al punto da raggiungere una rilevanza rappresentativa, iconografica, pari a quella del fondo oro bizantino. 
Così, l’azienda di Preganziol, provincia di Treviso, seguendo le linee guida di Marisa Graziati, amministratore unico, sceglie di mettere esperienze e conoscenze al servizio di questa cultura del neon e si affida a degli esperti del settore, conferendo l’incarico della direzione artistica dei nuovi progetti a Marotta & Russo, duo che lavora da sempre sull’ibridazione tra le possibilità delle nuove tecnologie e i saperi della tradizione. «Il nostro obiettivo è di far conoscere le potenzialità del neon come mezzo di espressione. F/ART vuole da un lato assistere tecnicamente e progettualmente gli artisti per valorizzare le loro opere, dall’altro far conoscere ad un sempre più vasto pubblico il neon», afferma Graziati, alla quale si deve anche il cambio del nome, da F.A.R.T. a F/ART, per comunicare meglio l’indirizzo artistico del neon. 
Allora, luci puntate sui prossimi eventi. Il 10 maggio, a Ca’ Faccanon, sarà presentato “M-O-D-U-S”, Evento Collaterale della Biennale di Venezia, a cura di Martina Cavallarin ed Eleonora Frattarolo, una ricognizione, compiuta da Marotta & Russo, sulla connessione intima tra tecnica e poetica, scienza ed estetica, in sintonia con la filosofia di F/ART. Invece, l’11 maggio, al Museo Archeologico di Napoli, aprirà “Antiquitas in Lux”, personale di Laddie John Dill, tra i principali esponenti del movimento artistico Light and Space, a cura di Ornella Falco e Cynthia Penna, incentrata sulla fondamentale interazione tra luce e materia. L’obiettivo ambizioso è di istituire una Fondazione per collezionare opere a neon, vintage o moderne, per adesso solo un sogno nel cassetto ma con basi già solide, viste le collaborazioni attivate anche negli anni passati con artisti, architetti e light designers per progetti di illuminazione di interni ed esterni, realizzati per enti pubblici, per hotel di lusso e negozi di grandi marchi, da Victoria’s secret, a Ferragamo e Gucci, passando per i 450 metri di tubi al neon a effetto acqua realizzati per la galleria degli Champs Elysées. Ma un occhio particolare sarà puntato anche sulla formazione e sulla promozione di giovani talenti, grazie al coinvolgimento della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. 
In home: Laddie John Dill, Contained Radiance, Ochi Gallery
In alto: Marotta & Russo, Are You Human?, 2011, neon

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