19 maggio 2017

Arte, critica e artisti: le parole per scriverne e parlarne: ecco i giorni fiorentini di “Scripta Festival”

 

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A Firenze si parla di critica d’arte. Quattro giorni di “Scripta”, perché non c’è arte senza linguaggio. Ve lo abbiamo anticipato, in occasione della conferenza stampa di presentazione, ma fino a domani sera si è nel vivo di un programma denso ma leggero, cadenzato in incontri al mattino, pomeriggio e sera, all’Accademia di Belle Arti, al Museo Marino Marini, e alla Libreria Brac, base di questa iniziativa dove sono in scena talk, ma anche veri e propri momenti di convivialità con gli autori invitati.
Nella giornata di ieri, per esempio, l’attenzione è stata su “Mettere in scena l’arte contemporanea”; una questione fluida, secondo Francesco Poli, autore del volume insieme a Francesco Bernardelli.
E allora via, raccontando delle possibilità di esistenza dell’arte che avviene solo con una messa in atto dell’opera, e non c’è la possibilità se non attraverso una dimensione che – verrebbe da dire – ha a che fare con la teatralità. Ed ecco che si parla della messa in scena spettacolare e della spettacolarizzata dell’opera, della necessità di fisicizzare l’immagine, perché l’arte non può vivere senza la sua “cornice”, e “la cornice vince sempre”, spiega metaforicamente Poli. Anche in rapporto alle fiere, che sono la platea più glamour dell’arte, dove si legittima il luogo come display ma non è detto che l’aspetto commerciale vada a cozzare con le qualità delle opere, anzi.
Insomma, le belle lezioni arrivano al pubblico che arriva numeroso, anche per sentire Maria Morganti all’Accademia di Belle Arti, per presentare il libro d’artista realizzato in dialogo stretto con il filosofo Jean-Luc Nancy, sulla vita del colore e la sua emanazione, mentre Elio Grazioli con le sue parole dedicate allo status di “Infrasottile” che accomuna fotografia e ready made, come descritto nel suo volume “Duchamp oltre la fotografia. Strategie dell’infrasottile” strappa un lungo applauso.
Se poi siete affamati, dopo tutte queste parole, potete fermarvi per una cena vegetariana nel bello spazio della Brac, e nel caso proseguire al Marini: noi abbiamo avuto il piacere di scoprire Rumors di Marcella Vanzo, un cortometraggio (in hp un frame) ispirato alla figura di Medea, dalla “trama liquida” e nato da una serie di performance, ma che ora è finito anche in un libro, dove si racconta la figura della mitica e terribile donna calata nel quotidiano più sfrenato. Grottesco e su cui riflettere. Stasera invece sarà la volta di Roberto Paci Dalò, mentre per il programma completo restante vi consigliamo di non perdere gli aggiornamenti sulla pagina Facebook. E viva le parole dell’arte!

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