12 luglio 2017

Etiopia, Giamaica, Italia no stop. A Milano, la presentazione dell’album di Simone Trabucchi

 

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Attraversando la traiettorie sonore che uniscono l’Etiopia e la Giamaica, passando per l’Italia, può capitare di ascoltare Simone Trabucchi. Giovedì, 13 luglio, sul palco del Teatro Continuo di Alberto Burri, a Milano, il fondatore dell’etichetta Hundebiss e di Invernomuto, duo di sperimentazione con Simone Bertuzzi, presenterà I. L’album rientra nell’ampio ambito di STILL, progetto che prosegue la ricerca avviata con Negus, lungometraggio interpretato da Lee “Scratch” Perry, tra i più importanti autori di reggae e dub, e incentrato sulla connessione ritmica, tanto simbolica che storica, tra Etiopia, Italia e Giamaica. L’album è il momento finale, probabilmente non definitivo, di questo percorso: «Il live del 13 luglio lo vedo come un momento di restituzione di ciò che è avvenuto nel nostro studio di registrazione negli ultimi due anni, accentuando la dimensione per me più fondamentale della musica, quella di condivisione sociale», ci ha detto Trabucchi. Da questa narrazione che sovrappone tempi e luoghi, I estrapola immagini sonore, legate da una polifonia di voci e ritmi, resa dalla presenza di quattro cantanti, Devon Miles, Keidino, Elinor e Freweini, e da un sistema di sound surrounding pensato appositamente per lo spazio che Burri progettò nel 1973, per la XV Triennale, e che è stato ricostruito nel 2015. Un’opera fruitivamente complessa, che punta al coinvolgimento totale, «Ritengo necessario un atto di creazione propulsiva come sberleffo alle ottuse e retrograde questioni della conversazione politica attuale», ha concluso Trabucchi.

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