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New York approda a Parigi con due grandi collezioni d’arte, una dal Museum of Modern Art, allestita presso la Fondation Louis Vuitton, l’altra dal Whitney Museum of American Art, negli spazi del museo Maillol.
La Fondation Louis Vuitton accoglie, fino 5 marzo, l’esposizione multidisciplinare “Être moderne: le MoMA à Paris”, con oltre 200 capolavori che portano la firma di Paul Cézanne, Gustav Klimt, Pablo Picasso, Henri Matisse, Giorgio De Chirico, Edward Hopper, Mark Rothko, Jackson Pollock, Walker Evans, Ellsworth Kelly, Yayoi Kusama, George Brecht e Cindy Sherman. Alcune opere sono esposte per la prima volta in Francia, come L’oiseau dans l’espace di Constantin Brâncuși, Campbell’s Soup Cans di Andy Warhol o (Untitled) USA Today di Felix Gonzalez-Torres. Troviamo opere emblematiche come Portrait de Félix Fénéon, Opus 217 di Paul Signac, o la versione originale 176 Emoji (1998-1999) di Shigetaka Kurita. Una mostra che restituisce una nuova visione sui modelli della modernità per aprire un dialogo tra la storia dell’arte e la giovane creazione internazionale. Si passa così per post-impressionismo, futurismo, dadaismo, surrealismo, per attraversare l’espressionismo astratto americano e l’Arte Minimalista, fino a cogliere opere più vicine, come quella video immersiva di Ian Cheng, o creazioni tra l’informatica e internet, vedi Google Maps Pin di Jens Eilstrup Rasmussen o i simboli grafici universali del logogramma at, stilizzato da Ray Tomlinson.
Il Whitney Museum of American Art, la cui collezione comprende oltre 23mila opere di più di tremila artisti del ventesimo e ventunesimo secolo, presenta un approfondimento dedicato alla Pop Art, allestito presso il Museo Maillol, fino al 21 gennaio. Un excursus sulla Pop americana, tra pitture, sculture, stampe, alcune in mostra per la prima volta a Parigi, qui si parla della Pop Art del dopoguerra, di quella dell’inizio degli anni Sessanta dino alla fine degli anni Settanta. Accanto ad artisti conosciuti come Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Claes Oldenburg, Tom Wesselmann, Robert Indiana troviamo anche altri come Allan D’Arcangelo, Mel Ramos, John Wesley. (Livia De Leoni)