14 novembre 2017

La festa di fundraising del MAXXI. Parata di vip in via Guido Reni, per sostenere il Museo delle Arti del 21esimo secolo di Roma

 

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Dopo Tehran e Istanbul, al MAXXI, è la volta di Beirut. Continua così l’indagine del Museo delle Arti del XXI secolo di Roma, seguendo le parole della Presidente Giovanna Melandri, «Tra il dinamismo, le tensioni e anche le problematiche che coinvolgono i nostri vicini di casa, ponendo il museo come antenna ricettiva e istituzione in grado di restituire una visione del presente».
La dichiarazione arriva in occasione del quinto Gala Dinner del museo, l’annuale cena di fundraising che si è svolta ieri sera in via Guido Reni e i cui proventi servono per conservare e arricchire la collezione permanente, e che nel corso delle ultime 4 edizioni ha permesso di raccogliere qualcosa come 1 milione e 400mila euro investiti in acquisizioni, allestimenti e restauri, senza dimenticare l’importante partecipazione dell’Associazione Amici del MAXXI, Presieduta da Alessia Antinori
Una serata importante per la vita del museo, nella quale Melandri ha anche annunciato la nascita di un nuovo parterre di “donors” oltreoceano: gli “American Friends of MAXXI”, che contribuiranno a loro volta al sostegno del museo e della sua collezione, che resta gratuita dal martedì al venerdì.
«Sono convinta che risorse pubbliche e private debbano crescere insieme. Noi facciamo del nostro meglio: il 42 per cento del bilancio del 2016 arriva dall’autofinanziamento. Con il Gala Dinner raccogliamo risorse private per la collezione pubblica permanente del museo. E allora grazie a tutti gli ospiti di questa e delle precedenti edizioni del Gala: oltre 2500 tra collezionisti, galleristi, mecenati, aziende della moda e imprese, la cui generosità è davvero un contributo fondamentale per la vita del museo», dichiara ancora Melandri.
Alcantara, Armani, Bulgari, Fendi, Gucci, Ratti, Mini–Gruppo BMW, Enel, Eni, BNL Gruppo BNP Paribas, BANCA IMI, diversi studi legali e SKY Arte HD, sono solo alcuni dei brand che hanno partecipato alla serata che ha visto ai tavoli, tra oltre 500 partecipanti e sostenitori da mezzo mondo, una serie di ospiti del mondo dell’arte, del cinema, della cultura, dell’impresa e della politica, da Germano Celant a Dario Franceschini, da Serena Dandini ad Achille Bonito Oliva, da Sergio Castellitto a Emma Bonino, dall’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Lidia Ravera e Luca Cordero Di Montezemolo al Premio Oscar Dante Ferretti, dai collezionisti libanesi fino a Pietro Beccari, AD di Fendi.
A fare da sfondo, appunto “Home Beirut. Sounding the Neighbors”, a cura di Hou Hanru e Giulia Ferracci, di non mancheremo di parlarvi più approfonditamente, “Light” dell’artista Michel Comte, installazione coinvolgente e immersiva proiettata sulla facciata del MAXXI, che racconta della trasformazione della superficie terrestre a causa del global warming, ma anche l’indagine inedita sul mondo del gioiello contemporaneo, che confronta le creazioni di designer e i progetti di un gruppo di sei architetti conservati nelle collezioni del MAXXI Architettura, tra cui Nervi e Scarpa. 
Dulcis in fundo ci sono stati anche i piatti della chef stellata Cristina Bowerman, ispirati alla cultura e ai sapori mediorientali, e un dessert molto speciale preparato dal guest chef libanese Hussein Hadid, che sì, è nipote di Zaha. 
Sopra: Stèphanie Saadé, A Map of Good Memories, 2015-2017
In home page: Michel Comte, Light, progetto site specific per il MAXXI

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