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Tutto il giorno in lungo e in largo tra le fiere e le mostre della lunghissima Art Week di Miami? Ma la notte no o quasi. Se non riuscite a fare a meno dell’arte contemporanea – e siete tra gli ospiti selezionati – non potete perdere il Prada Double Club, installazione di Carsten Höller dagli orari decisamente notturni. Dalle 22.30 in poi, dal 5 al 7 dicembre, l’opera, presentata dalla Fondazione Prada in occasione di Art Basel Miami, è allestita in uno studio cinematografico degli anni Venti, nello scintillante Miami Design District, ed è composta da due ambienti, uno interno, un dance club rigorosamente monocromatico, l’altro esterno, un giardino tropicale ricco di colori. «Vorrei che, nella zona monocromatica caratterizzata da toni di grigio, nero e bianco, gli ospiti si sentissero come l’unica componente colorata, quasi fossero un elemento di disturbo all’interno di un film in bianco e nero, ed estremamente pallidi nell’area policromatica, dove domina l’atmosfera tropicale», ha spiegato Höller.
Questa forte dualità era l’anima anche della prima tappa del progetto, sempre commissionato dalla Fondazione Prada ed esposto a Londra tra il 2008 e il 2009, quando l’ambiente era scandito in tre spazi, un bar, un ristorante e un dance club, a loro volta divisi in una sezione occidentale e una congolese, rispettivamente identificate dagli elementi visivi, culinari e musicali più identitari.
Il senso del dialogo tra le culture rimane anche in questo caso, con le performance live di artisti e dj internazionali, che si terranno all’interno del club, e con gli interventi musicali che si svolgeranno nel giardino e saranno espressione delle diaspore caraibiche e sudamericane, un tema molto sentito a Miami anche solo per ovvie ragioni geografiche. Per la serata di apertura, si esibiranno Wyclef Jean, Misty Rabbit, Le Spam Allstar, The American Cuban Organ, Dj Gardy, Arman Naffei. E in questo gioco di doppi, il pubblico può liberamente decidere in quale ruolo immedesimarsi, se rilassarsi ed entrare nel mood arte relazionale oppure rimanere sobri, per portare avanti, con metodo scientifico, l’esperimento sociale.