06 dicembre 2017

Fino al 7.XII.2017 Paola Volpato, Femminicidio. Donne uccise 2015-2017 Sala del Cenacolo del Complesso di Vicolo Valdina – Camera dei deputati, Roma

 

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Un cubo, nero, al centro di una sala affrescata. Su di esso 288 ritratti, 288 finestre su altrettante storie, altrettante vite. 
“Femminicidio. Donne uccise 2015-2017”, è il titolo della mostra di Paola Volpato, curata da Cesare Biasini Selvaggi e Giorgia Calò, composta da una sola installazione site specific, allestita all’interno della Sala del Cenacolo del Complesso di Vicolo Valdina, presso la Camera dei deputati di Roma. Un luogo poco conosciuto al grande pubblico, al quale l’accesso non è di solito consentito.
Questa dimensione chiusa fornisce l’habitat ideale all’installazione, instaurando un parallelo con la sfera altrettanto intima e spesso celata delle situazioni relazionali delle quasi trecento donne uccise negli ultimi tre anni in Italia e ritratte dalla Volpato. Donne che hanno subito violenze fisiche e psicologiche da parte di famigliari, mariti, ex fidanzati. Spesso queste situazioni non erano note a chi stava loro intorno; altre volte un clima di omertà le nascondeva alla vista, oppure loro stesse non sono riuscite a liberarsi in tempo dalla trappola dell’amore malato. Si tace per paura o per imposizione: il silenzio molte volte è un’arma più tagliente di un coltello, lo strumento più frequentemente utilizzato per ucciderle.
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Paola Volpato – Femminicidio. Donne uccise 2015-2017
L’artista le ha ritratte cercando le loro figure su internet, o sui giornali, guardando le immagini recuperate dalla stampa per dare un volto alle loro storie, istantanee spesso sgranate, tratte da vacanze, pagine facebook, momenti di vita nei quali si tenta di stare al meglio, oppure fotografie che le donne non avrebbero forse scelto per presentarsi agli occhi del mondo. Sulle pareti del cubo alcune zone vuote intervallano la sequenza dei volti: stanno a rappresentare quelle donne di cui l’artista non è riuscita a trovare immagini, buchi neri della memoria. All’interno della black box uno schermo mostra i loro nomi, le date, i luoghi e le circostanze in cui sono state uccise. Un elenco atroce di violenze, che nel suo essere numericamente impressionante fa riflettere davvero l’osservatore sulla gravità del fenomeno.
Un album fotografico di silenziosa e sacrale immobilità, pronta però ad esplodere; la tensione e l’inquietudine trapelano spesso dai volti delle donne ritratte, come se apparissero impegnate nel tentativo di assumere una composta dignità che, quando si è calpestate nel proprio fragile ma coriaceo guscio femminile, non è semplice mantenere.
Paola Volpato ha indagato negli anni, attraverso diversi mezzi espressivi, la dimensione femminile nel sociale. I suoi disegni hanno una grande forza, rendono la presenza di queste donne tangibile, attraverso il soffuso chiaroscuro del suo tratto e la nettezza implacabile dei loro sguardi.
L’artista porge un simbolico fiore fatto di nera china e morbida carta di cotone alla memoria di tante donne private del diritto all’esistenza per motivi futili, inaccettabili, quali la gelosia, il senso di possesso o la semplice, ingiustificata violenza. 
Valentina Martinoli

Dal 24 novembre al 7 dicembre 2017
Sala del Cenacolo del Complesso di Vicolo Valdina – Camera dei deputati 
Ingresso di piazza Campo Marzio 42, Roma 
Orari: dalle ore 10.00 alle ore 18.00 (con chiusura il sabato e la domenica) 

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