04 ottobre 2002

fino al 23.II.2003 I Borgia – l’arte del potere Roma, Palazzo Ruspoli

 
Sette anni sono trascorsi dall’idea iniziale della mostra, superate le difficoltà e ottenute in prestito le opere, si inaugura finalmente una grande esposizione che rivela la vera identità dei Borgia. Tra storia, arte, intrighi, tradimenti, veleni e leggenda nera…

di

I Borgia tornano a far parlare di sé; la mostra ideata dalla Fondazione Memmo e dal Professor Learco Andalò – che ne è anche il curatore insieme a Carla Alfano e Felipe V. Garìn Llombart – propone un’attenta e lucida analisi storica e artistica dell’epoca che li vide protagonisti.
Tutto inizia nel 1492, anno della scoperta dell’America e della morte di Lorenzo il Magnifico, quando il Cardinale Rodrigo Borgia diventa papa con il nome di Alessandro VI.
La mostra si apre con una sala dedicata alla scoperta dell’America in cui sono esposti i modelli in legno delle tre caravelle e i ritratti dei protagonisti Alessandro VI, Isabella di Castiglia, Ferdinando II e Cristoforo Colombo.
La narrazione procede con la presentazione di Callisto sandro botticelli_madonna con il bambino che abbraccia san giovannino_1495-1500III, Alfonso Borgia (1378-1458), zio del futuro Alessandro VI, un papa ancora legato ai retaggi del Medioevo, impegnato nelle crociate contro i Turchi e nelle lotte di potere contro il re Alfonso il Magnanimo. Nella stessa sala viene introdotto Rodrigo Borgia, in un contesto di opere che riflettono i fermenti artistici dell’epoca, tra cui una meravigliosa tempera su tavola di Ercole De Roberti, Miracoli di San Vincenzo Ferrer, santo che predisse la sua elezione a papa. Splendidi anche i dipinti di Giovanni di Ser Giovanni detto Lo Scheggia, fratello di Masaccio.
La terza sala è dedicata a Papa Alessandro VI, definito dal Guicciardini più cattivo e più felice che mai. Negli anni del suo pontificato, Rodrigo Borgia si trovò ad affrontare una delicata situazione politica: ristabilire in Italia la pace, l’equilibrio tra gli stati italiani e l’unione di tutti i sovrani cristiani contro il pericolo turco. A celebrare il pontefice, la sua sensibilità artistica e il suo considerare la Curia Papale come una vera e propria corte, un artista quale il Pinturicchio, emblema dell’umanesimo romano sotto i Borgia.
Segue poi la sala dedicata a San Pietro e il Vaticano che si apre con una incantevole esposizione di mattonelle di ceramica provenienti dai pavimenti dell’appartamento Borgia in Castel S. Angelo, di codici miniati e opere di Botticelli (Madonna in trono e Santi) e Pinturicchio.
La sala di Savonarola, l’Antiborgia introduce il clima di tensione sociale e la denuncia dei costumi della Chiesa incarnati da Alessandro VI. Gli artisti che esprimono questo stato di cose e manifestano nelle loro opere l’influenza delle idee savonaroliane sono Filippino Lippi, Benozzo Gozzoli e Botticelli. Incisivo il ritratto di Savonarola di Fra Bartolomeo. Girolamo Savonarola fu condannato a morte e bruciato sul rogo nel 1498, per volere di Alessandro VI.
La mostra prosegue attraverso le sale dedicate alla vita di corte e ai veleni di famiglia.
scuola tedesca_ritratto di alessandro VI borgiaLa sala di Cesare Borgia , il Duca Valentino apre una finestra sull’arte della guerra e sul cambiamento delle tecniche militari.
Infine viene presentata la donna di casa Borgia, Lucrezia, figlia di Alessandro VI e sorella di Cesare, Pedro Luis e Goffredo. E’ l’unica tra i figli ad esaudire i desideri del padre assecondando la sua politica matrimoniale. Tre matrimoni: il primo con Giovanni Sforza verrà presto annullato a causa dell’ostilità che costui nutriva verso i progetti del cognato; il secondo con il principe Alfonso d’Aragona, figlio del Re di Napoli, fatto assassinare da Cesare in seguito alla alleanza della Chiesa romana con Luigi XII, l’ultimo con Alfonso d’Este, in cui si rivelano le eccellenti qualità di Lucrezia nella veste di donna e sovrana rinascimentale.
Con la precoce morte di Lucrezia sembra chiudersi una delle più celebri leggende nere della nostra storia. Ma quanto noir deriva da maldicenti penne, e quanto hanno fatto i Borgia che non fosse consueto nella loro epoca?
La mostra non vuole ne’ condannare ne’ assolvere questa famiglia, semplicemente presentarla e valutarla secondo gli usi del loro tempo.

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daniela bruni


I Borgia, l’arte del potere; Palazzo Ruspoli, via del Corso 414 (centro storico), 066874704
Dom_merc 9.30-20.30, gio_sab 9.30-22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Ingresso: Feriali: intero 8€, ridotto e gruppi di adulti 6€, gruppi di scuole 4€; Sabato, domenica e festivi: biglietto unico 8€; www.palazzoruspoli.it catalogo Electa


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3 Commenti

  1. E’ indiscusso l’impegno e la cura posti nell’organizzazione e nella ricerca.
    Buono è infatti il risultato ottenuto nell’insieme, specialmente per quel che riguarda la parte didascalica ed il panorama storico che viene tracciato.
    Unico grande neo: alcune scelte di allestimento. Anche se il fine principale della mostra era quello di dare una dimensione storica della grande famiglia spagnola, scevra da leggende e miti, i curatori non sono riusciti a non farsi ammaliare dal fascino del mistero, soprattutto nelle due ultime sale, dove è più l’aspetto scenografico ad avere la meglio.

  2. Bella mostra, senza dubbio, anche perchè contribuisce a far conoscere una famiglia e un’epoca, molto meglio di quanto facciano certi manuali di storia in uso nelle nostre scuole. Però: è possibile che gli ambienti siano talmente poco illuminati da rendere difficile anche la lettura dei cartelli-guida? A proposito dei quali:molto bene per chiarezza e sintesi, ma, a volte, il contenuto era ripetuto nelle scritte poste a fianco di ciascuna opera od/oggetto esposti. E poi: non mi stancherò mai di deprecare la carenza di posti a sedere, particolarmente necessari per una mostra cme questa, che richiede di trattenersi a lungo davanti a ciò che viene esposto. E infine: mi piace collezionare i manifesti delle mostre che visito, ma anche questa volta il manifesto era esaurito.

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