09 gennaio 2018

Addio a Mario Perniola. Pensatore critico della contemporaneità

 

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È scomparso a Roma, martedì, 9 gennaio, a 75 anni, Mario Perniola, docente di Estetica all’Università di Salerno e a Tor Vergata, autore di testi tradotti in diverse lingue, tra i pensatori più originali e complessi della contemporaneità, acuto osservatore delle nuove tendenze sociali e culturali. Allievo di Luigi Pareyson, vicino all’Internazionale Situazionista di Guy Debord, in prima linea nei moti del ’68 parigino, ha affrontato tutti gli argomenti cruciali della nostra epoca, dal post umano ai social network, dalla religione al terrorismo, dall’inorganico al desiderio, raccontandone le varie svolte con un linguaggio affascinante e avvincente. Interessato all’interpretazione dei processi storici, come le avanguardie artistiche e le politiche dominanti, è riuscito a scoprire gli strati più reconditi dei fenomeni più avanzati dell’arte contemporanea e della comunicazione, i suoi ambiti di studio prediletti, assumendo spesso un punto di vista eccentrico, al di là delle posizioni stabilizzate, come ben spiegato in questa nostra intervista. I suoi numerosissimi testi, pubblicati dalle maggiori case editrici italiane, come Einaudi, Bompiani e Il Mulino, sono tra i più letti nei corsi di studi filosofici e artistici, saggi come L’arte Espansa, del quale abbiamo scritto in più occasioni, e Contro la Comunicazione, possono essere considerati un manifesto di questi decenni. Misurò la sua scrittura anche con la narrativa, come per i racconti nella raccolta Del terrorismo come una delle belle arti, del 2016. La sua ultima pubblicazione risale al 2017, Estetica italiana contemporanea, dedicato a trentadue personaggi, più o mento noti, che hanno fatto la storia degli ultimi cinquant’anni, come Umberto Eco, Italo Calvino, Gianni Vattimo Carla Lonzi e Quirino Conti.

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