13 marzo 2018

Il “politeismo della Bellezza” a Milano

 
Si inaugurano oggi a Milano le personali di Kimsooja e di Mathilde Rosier alla Galleria Raffaella Cortese, e quella di Roberto Ferri alla Fondazione Stelline, testimonianze diverse di quel “politeismo della Bellezza”, per usare le parole di Umberto Eco

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Gli opening scelti per oggi riguardano ricerche artistiche che molti troveranno sconcertatamente antitetiche, testimonianza di quella convivenza tra diversità espressive, di quel “politeismo della Bellezza”, per usare le parole di Umberto Eco, che ne rappresenta tuttavia, allo stesso tempo, il sottile fil rouge di collegamento.
Così, sotto il segno dell’arte contemporanea, questo pomeriggio si svolgono a Milano due cerimonie di stampo rituale. La prima si svolge alla Galleria Raffaella Cortese in due personali distinte e ha per fine la contemplazione di un’esperienza quasi religiosa, primordiale nell’assenza di qualsivoglia pantheon di divinità. Kimsooja, artista sudcoreana, utilizzando diversi media, tra cui performance, video, foto e installazioni, si focalizza nei suoi lavori su temi come la relazione tra yin e yang, tra vita e morte, tra mobilità e immobilità e tra locazione e dislocazione, elaborando problematiche fondamentali legate all’arte, alla vita. Nello spazio di via Stradella 4 il suo video “To Breathe-The Flags” presenta una successione di duecentoquarantasei bandiere nazionali che, sovrapponendosi in un ciclo continuo, creano uno stato transnazionale di identità, di identità liquide, per utilizzare un aggettivo in voga nel nostro tempo. Mentre Mathilde Rosier, nello spazio di via Stradella 7 della galleria meneghina, presenta tra gli altri dei lavori pittorici della serie “Blind Swim”, con figure visionarie, ritratte all’interno di portali, con i volti quasi cancellati o mai definitivi e le figure capovolte all’ingiù, invitando così lo spettatore a liberare la propria “vista funzionale” per recuperare quella “primordiale”. Il pubblico è cosi partecipe di una nascita, un germogliare di un possibile linguaggio e, quindi, di una possibile nuova realtà, ancora però troppo giovane per essere codificata. 
La seconda cerimonia della giornata, anch’essa di stampo rituale, ma questa volta con il fine della contemplazione di qualcosa di “bello”, è invece ospitata dalla Fondazione Stelline: si intitola “Oscura Luce” e comprende una selezione di opere del pittore Roberto Ferri. Quella di Ferri è una pittura sublimata da una tecnica che sfiora il virtuosismo, le cui forme guardano ai canoni classici per infrangersi subito dopo, come il sottile crinale di un’onda, sugli scogli di un inquieto surrealismo di matrice modernista. La “bellezza” declinata da Ferri attinge, infatti, a quel bacino dell’immaginazione, complicandosi di suggestioni da cinema noir, con quel gusto per la tensione drammatica che l’immagine deve suscitare alla Lang e alla Wilder. Quasi a confermare quanto scritto da Friedrich Nietzsche, secondo il quale l’arte nasce dall’unione di due elementi: un grande realismo e una grande irrealtà. (Cesare Biasini Selvaggi)
In homepage: Roberto Ferri, L’amore, la morte e il sogno, (2017) – olio su tela, 110×200 cm 
In alto: Kimsooja, To Breathe – The Flags, 2012, Still video, single channel video animation, silent, 40:41 loop, Courtesy dello studio dell’artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano
INFO
Opening: ore 19.00
Kimsooja, To Breathe – The Flags 
Mathilde Rosier, Impersonal Empire, The Buds 
dal 14 marzo al 5 maggio 2018
Galleria Raffaella Cortese
via Alessandro Stradella 7-1-4, Milano 
orari: martedì-sabato, 10.00-13.00 / 15.00-19.30 e su appuntamento
+39 02 204 3555 • www.galleriaraffaellacortese.com

Opening: ore 18.30
OSCURA LUCE – opere di Roberto Ferri
a cura di Angelo Crespi
con il sostegno della Liquid Art System, fondata da Franco Senesi
dal 14 marzo al 01 aprile 2018 
Fondazione Stelline, c.so Magenta 61, Milano
orari: martedì-domenica, 10.00-20.00 (chiuso il lunedì)
ingresso libero 
www.stelline.it

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