13 marzo 2018

In Cile, vandali in azione su antiche pitture rupestri. Il danno non potrà essere riparato

 

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Alcune scritte realizzate con vernice spray sono state trovate sulle pitture rupestri delle grotte di Anzota, non distante dalla città portuale di Arica, in Cile. Le pitture risalgono a più di 1400 anni fa e sono una delle poche testimonianze preservate della cultura precolombiana dei Tiwanaku, il cui territorio si estendeva sulle aree dell’attuale Cile, Perù e Bolivia. 
Da decenni le grotte sono visitate da migliaia di turisti, curiosi di vedere gli antichissimi dipinti di animali e vasi che ornano le pareti rocciose ma evidentemente le misure di sicurezza non sono adeguate. In effetti, proprio quell’area è interdetta al pubblico ma è vicinissima alla frequentata passeggiata e basta poco per uscire dalla zona delimitata e controllata. A sollevare la questione, il cantante Felipe Sandoval, che ha postato le fotografie sul suo account Twitter e immediata è stata la risposta del Ministero dei Lavori pubblici che, interrogato da El Pais, ha ammesso che, in realtà, l’atto vandalico non è recentissimo. E questa cosa non ha fatto altro che accalorare la discussione. Le proteste comunque hanno spinto le autorità a lanciare uno studio sul sito precolombiano, per garantirne la futura protezione ma, purtroppo, il danno non si potrà restaurare senza danneggiare la pittura originale, come confermato da Marcela Sepúlveda, archeologa dell’Università di Tarapaca e studiosa dell’arte rupestre della regione.

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