22 aprile 2018

Fino al 28.IV.2018 Miriam Austin, Andraste Alma Zevi, Venezia

 

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Andraste è la dea celtica della guerra, invocata dalla regina britannica Baudicea mentre difendeva il suo popolo dagli invasori romani nel 61 d.C., e associata all’idea della battaglia vittoriosa. Una guerra dalle note soffici e delicate è quella della mostra della neozelandese Miriam Austin, inaugurata a Venezia il 9 Marzo presso gli spazi della galleria svizzera Alma Zevi. 
Di bellico ci sono una serie di sculture, dalle molteplici combinazioni, chiamate Tools, in ferro ed alluminio. Disposte a parete in successione quasi alfabetica, le sculture della Austin, dalle forme curve, affilate ma mai taglienti, sembrano citare antichi alfabeti ancestrali. A metà tra l’essere strumenti ortopedici ed oggetti venatori, i Tools sono anche il risultato di una performance collettiva passata. La domanda iniziale dell’esperimento corale è stata: “Potreste riuscire a creare la vostra religione e stabilirne dei codici?”. La risposta, seppur agnostica, è una percezione tra violenza e innocente bellezza.
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Miriam Austin, Iken, 2018 Inkjet print on photographic paper and acetate 37.5 x 29 cm

Andraste include anche collage, stampati digitalmente su seta: Ritual for Sterile Seed e Lotus. Austin assembla, in maniera volutamente rudimentale, immagini provenienti da fonti diverse. Calici vuoti e privati del loro significato si intrecciano a rappresentazioni dei suoi stessi tools e a mani femminili sinuose che non riescono però ad afferrare alcunché. Il rituale e la magia si tuffano anche nell’utopia, nell’incompiuto, quando compaiono i disegni mai realizzati dell’architetto Étienne-Louis Boullée per il cenotafio di Isaac Newton, culmine della fisica e della filosofia naturale dell’età moderna. Dalla fisica seicentesca Austin pone in contrasto iconografie delle derive più oscure della genetica contemporanea. L’immagine del seme della Monsanto Company – multinazionale americana di biotecnologie agrarie che nel 1998 ha dato scandalo producendo un seme sterile poi distribuito su scala mondiale – crea una silente critica della guerra fatta dall’uomo alla natura, cercando di sottometterla attraverso le sperimentazioni genetiche. 
Lo sfondo di Ritual for Sterile Seed, apparentemente grossolano e cupo, continua un discorso sulla dominazione dell’uomo sulla natura, questa volta militare. La Austin utilizza fotografie satellitari delle Spratly Islands, un paradisiaco arcipelago nel Mar Cinese Meridionale che  dal 2007 è diventato una base militare attiva di Pechino. Una guerra in potenza, questa dell’età contemporanea, che non sfodera tangibili armi di difesa ma incline alla violenta supremazia tra gli stessi uomini, al contrario di Andraste, invocata dai celti per difendere i propri territori dall’attacco degli invasori romani. Una combinazione, quella della Austin, tra antichità ed età contemporanea, una dicotomia tra il macro e microscopico, in cui i collegamenti simbolici sono velatamente suggeriti e mai direttamente palesati. Una danza tra simboli che oscillano tra sacro e profano, tra territori occupati e minacciati, in un finale di vittoriosa grazia. 
Alice Ongaro Sartori
mostra visitata il 20 Marzo 
Dal 9 Marzo al 28 Aprile 2018 
Miriam Austin – Andraste 
Alma Zevi, 
San Marco 3357
Salizzada San Samuele, Venezia
Info: +39 041 5209197

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