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L’artista islandese sarà il primo ad avere una commissione in quello che a San Francisco sarà il nuovo centro dedicato alla performance.
Si chiamerà C Project e aprirà a novembre su iniziativa dalle collezionista Carla Emil. “Mi sono lamentata per molto tempo” sulla mancanza di spazi a San Francisco come Park Avenue Armory a New York o la Turbine Hall alla Tate Modern di Londra, che presenta progetti artistici ambiziosi sui generis. E così ho deciso di farlo da solo”, ha dichiarato ad Artnet.
Membro del consiglio di amministrazione del Museo d’Arte Moderna di San Francisco (SFMoMA) negli ultimi 19 anni, Emil e suo marito Rich Silverstein vantano una collezione di artisti del calibro di John McCracken, Dan Flavin, Roni Horn, Maurizio Cattelan, Kurt Schwitters, Alexander Calder, e Pipilotti Rist.
“La parola immersivo è un po’ abusata, ma in realtà è ciò che descrive meglio la mia idea di arte non appesa ai muri”.
La presentazione inaugurale di C Project, “Romantic Songs of the Patriarchy” è appunto una commissione a Ragnar Kjartansson, e sarà curata da Tom Eccles, direttore esecutivo del Centro Bard. La performance si svolgerà per 3 giorni interni, dal 9 all’11 novembre, al Women’s Building nel Mission District, sede del nuovo C Project. L’evento presenterà una serie di canzoni d’amore di generi diversi, tutte scritte da uomini. Al primo ascolto, la musica sembrerà essere tipica e banale, ma si assicura che mentre i brani verranno ripetuti gli spettatori si renderanno conto lentamente che l’atteggiamento delle canzoni nei confronti delle donne è spesso più inquietante di quanto appaia a prima vista. Specialmente quando sono cantate da donne. Aprite bene le orecchie, se potrete esserci.
Fonte: artnet