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05
luglio 2018
“Classico e moderno”, curata da Elisabetta Matteucci, è il sottotitolo della monografica di Oscar Ghiglia (Livorno, 1876-Firenze, 1945) che, accanto a sue opere già note, comprende anche una ventina di opere, che sino a ora, non erano mai uscite dai salotti di un collezionista.
“In Italia non c’è nulla, sono stato dappertutto. Non c’è pittura che valga. Sono stato a Venezia, negli studi. In Italia, c’è Ghiglia. C’è Oscar Ghiglia e basta”. La nota affermazione di Modigliani, riferita da Anselmo Bucci nei “Ricordi parigini” (1931), contrasta con il silenzio venutosi a creare attorno a Ghiglia dopo la morte. Condizione riservata, come osservava Carlo Ludovico Ragghianti nel 1967 in occasione della mostra “Arte Moderna in Italia. 1915-1935”, a quell’intera generazione d’artisti penalizzata dal “giudizio negativo sul fascismo”.
È con gli studi di Raffaele Monti e Renato Barilli della metà degli anni settanta, confluiti in una serie di mostre monografiche rivelatrici di un grande talento, che il livornese comincia a essere preso in considerazione, rappresentando un “caso” che incarna, in termini esemplari, la cultura figurativa dei primi decenni del Novecento. Una pittura, la sua, priva di contaminazioni anche per il tratto umbratile e scontroso del personaggio, non molto aperto alle relazioni, spesso in contrasto anche con amici vicini, come Giovanni Papini e Amedeo Modigliani.
INFO
Opening: ore 18.00 (su invito)
“Oscar Ghiglia. Classico e moderno”
dal 6 luglio al 4 novembre 2018
Centro Matteucci
via Gabriele D’Annunzio 28, Viareggio
orari: dal 6 luglio al 9 settembre: mar / ven 17.30 – 22.30; sab / dom 10.00 – 13.00; 17.30 – 22.30; dall’11 settembre al 4 novembre: gio / ven 15.30 – 19.30; sab / dom 10.00 – 13.00; 15.30 – 19.30, martedì e mercoledì: gruppi; lunedì chiuso
www.cemamo.it – tel. 0584 430614