09 luglio 2018

I tre grandi dell’arte, di nuovo insieme. Agli Uffizi, la nuova sala dedicata a Leonardo

 

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Gli Uffizi continuano il loro piano di risistemazione e dopo i nuovi allestimenti dedicati a Caravaggio, a febbraio, e a Michelangelo e Raffaello, a giugno, adesso è la volta di Leonardo. L’adorazione dei Magi, restaurata lo scorso anno dall’Opificio delle Pietre Dure, l’Annunciazione e il Battesimo di Cristo, realizzata con il Verrocchio, sono adesso in un’unica sala, la 35 nell’ala di Ponente, al primo piano, disposti secondo un criterio cronologico e in dialogo con le opere di Raffaello e Michelangelo. Maestri coevi del genio vinciano e tutti artefici, ognuno secondo le proprie inclinazioni e i propri canoni, della perfezione e dell’armonia espresse dagli ideali del Rinascimento. Malinconico e doloroso Michelangelo, solare e alla moda Raffaello, curioso e distaccato Leonardo, i tre ebbero anche modo di conoscersi e in diverse occasioni lavorarono a poca distanza ma non si può certo dire che i rapporti furono semplici, nonostante Raffaello guardasse con ammirazioni gli altri due. 
Oggi, negli Uffizi, le tre icone dell’arte italiana sono ancora una volta vicine, «Il nuovo allestimento non solo è studiato per permettere un tipo di visita lenta, meditata, in cui il visitatore può confrontare le opere e capire l’evoluzione stilistica di Leonardo giovane ma rende anche giustizia alla storia dell’arte, collocando le opere dell’artista immediatamente dopo le sale dedicate al ‘400 fiorentino. Essa fa parte di una serie di cambiamenti messi in atto per adeguare gli Uffizi alle necessità di comprensione del pubblico e ai primari principi educativi cui il museo è improntato», ha commentato il direttore Eike Schmidt, che rimarrà in carica fino alla fine del 2019.
 Il prossimo passo sarà la risistemazione del Cinquecento veneziano, del quale gli Uffizi possiedono una delle più rilevanti collezioni del mondo, dovuto al mecenatismo della famiglia Medici, appassionati di quella stagione dell’arte europea. 
E per Leonardo non è finita qui, visto che il 29 ottobre, per le celebrazioni del cinquecentenario della morte, aprirà la mostra dedicata al Codice Leicester, che torna in Italia dopo 34 anni e che, per la prima volta, verrà esposto con quattro fogli provenienti dalla Biblioteca Ambrosiana.

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