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Artericambi dedica l’estate a Inez De Brauw, giovanissima artista olandese, che per l’occasione presenta una serie di grandi tele in cui a fare da protagonisti sono pattern decorativi ed elementi d’arredo scialbati della propria componente cromatica per essere ricondotti a una derealizzante scala di grigi. La De Brauw ragiona sulla perdita di valore e la riduzione di significato a cui sono sottoposti gli oggetti e i simboli cultuali del passato e del presente nella logica contemporanea del consumo. Si ispira dunque agli interni che si trovano sulle riviste di lifestyle e i cataloghi di design per operare un collage pittorico degli elementi disposti nello spazio in maniera volutamente incoerente per ottenere un effetto straniante.
Il risultato è una sorta di crocevia tra un’atmosfera di sapore metafisico e un interno in stile Pop-art inglese, filtrato dagli estetismi dell’interior design. Si tratta di stanze, di ambienti che non hanno scopo se non quella di pubblicità commerciale e di definizione del gusto contemporaneo; sono spazi in cui la presenza umana è bandita, in cui predomina una sensazione di vuoto e in cui tutto si gioca sulla superficie. La materia pittorica viceversa è spessa e corposa, in netto contrasto con la finzione scenica a cui sembrerebbero appartenere questi luoghi. Alle tele si accompagnano alcune piccole installazioni: cani in cartapesta completamente bianchi che ricordano certe sculture alla George Segal e sembrano usciti direttamente dagli ambienti disabitati dei dipinti.
La De Brauw dunque aumenta il grado di ambiguità e disorientamento prodotto dai suoi lavori facendo dell’invasione spaziale lo strumento per mettere in forse il confine tra realtà e pittura che la superficie del quadro rappresenta: sono i cani a essere usciti dagli interni anonimi riprodotti sulle tele o è la realtà che abitiamo quotidianamente a far parte di quella dimensione priva di valori e senza identità?
La mostra, visitabile fino al 15 settembre, rappresenta la prima occasione espositiva in Italia per la giovane olandese e conferma la vocazione della galleria alla scoperta e al sostegno di artisti emergenti provenienti dal contesto nazionale e internazionale. (Jessica Bianchera)