13 settembre 2018

Indagato il magnate russo troppo generoso

 

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Non è stato un 2018 facile per Dmitrij Evgen’evič Rybolovlev, proprietario della squadra di calcio del Principato di Monaco e tra i più importanti imprenditori nel settore chimico. Prima è crollato dal 190mo al 242mo posto nella lista degli uomini più ricchi del mondo stilata da Forbes, con un patrimonio che è passato da 7.3 miliardi di dollari del 2017 agli attuali 6.8. E adesso è finito anche al centro di un’indagine per presunta corruzione, nell’ambito del riesame della causa del 2015 contro Yves Bouvier, l’imprenditore svizzero che fece da intermediario per l’acquisto di una partita di 38 opere d’arte, per un valore complessivo di circa 2 miliardi di dollari. 
Rybolovlev dichiarò in tribunale di aver assunto Bouvier e di averlo regolarmente pagato come agente e consulente ma, in seguito, scoprì che lo stesso Bouvier aveva già acquistato molte delle opere in questione, rivendendole a un prezzo gonfiato. Nel 2015, il tribunale di Monaco arrestò Bouvier con l’accusa di frode ma adesso i magistrati stanno indagando sull’influenza della generosità di Rybolovlev sull’esito di questa sentenza. 
Al magnate specializzato in cardiologia, settore nel quale ha iniziato la sua scalata ai miliardi, piace stare al centro dell’attenzione e il suo nome è salito agli onori delle cronache anche nel corso del Russiagate, l’inchiesta giudiziaria sulle ingerenze da parte della Russia nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America del 2016, visto che, nel 2008, acquistò per 95 milioni di dollari una villa di Donald Trump a Palm Beach, pagata pochi anni prima 41 milioni. Appassionato di calcio, alcune voci lo davano come presidente del Milan, oltre che di yacht e di belle spiagge – è proprietario dell’isola greca di Skorpios – l’arte è il suo pallino. La sua collezione comprende opere di Paul Gauguin, Auguste Rodin, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, Henri Matisse e Mark Rothko ma è stata la vendita del suo Salvator Mundi per 450 milioni di dollari a elevare il suo profilo nel mercato.
Adesso al vaglio degli inquirenti sono alcuni messaggi scambiati tra il suo avvocato, Tetiana Bersheda, e alcuni funzionari polizia e giudiziari monegaschi di alto grado. Il ministro della giustizia di Monaco, Philippe Narmino, ha rassegnato le dimissioni lo scorso anno, quando sono stati resi noti i suoi messaggi con Bersheda, nei quali si fa esplicito riferimento a viaggi in elicottero e cene lussuose. E un ex poliziotto di Monaco ha rivelato agli investigatori di circa 25 funzionari delle forze dell’ordine che hanno ottenuto abbonamenti alle partite del Monaco, per il valore di 16mila dollari ciascuno. 

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